DURBAN: CINA APRE SU CAMBIAMENTI CLIMATICI

Pechino, 5 dic.- Apertura di Pechino al vertice ONU sui cambiamenti climatici di Durban: uno dei capi della delegazione cinese Xie Zhenhua ha elencato domenica le condizioni secondo le quali la Cina sarebbe pronta a un impegno vincolante sui tagli delle emissioni dannose.
A partire dal 2020, anno in cui i limiti volontari che il Dragone si è autoimposto decadranno, Pechino potrebbe accettare limiti alle emissioni di CO2 imposti a livello internazionale, a patto che le nazioni sviluppate accettino un aumento dei vincoli imposti dal Protocollo di Kyoto e concedano finanziamenti da centinaia di miliardi di dollari e aiuti sul piano del trasferimento delle tecnologie alle economie in via di sviluppo
"Credo che dopo il 2020 potremmo negoziare su un documento che impone limiti vincolanti- ha detto Xia a un gruppo di ONG- il problema, adesso, e che dobbiamo verificare se le disposizioni dei patti che abbiamo già sottoscritto siano state applicate coscienziosamente.
Il vertice di Durban è decisivo: si va alla ricerca di un accordo capace di imporre limiti vincolanti non solo alle economie mature –alle quali si applica già il Protocollo di Kyoto- ma anche alle nazioni emergenti e in via di sviluppo, che nell'arco di 20 anni emetteranno i due terzi delle sostanze che stanno causando il surriscaldamento globale.
L'Unione europea ha lanciato l'idea di un patto climatico più ampio entro il 2015 minacciando l'uscita dal Protocollo di Kyoto, che rischia di morire l'anno prossimo senza un nuovo impegno al taglio delle emissioni da parte delle nazioni industrializzate. E se gli Usa e l'India hanno reagito freddamente alla proposta, Sudafrica e Brasile hanno invece mostrato maggiore apertura. La Cina- attualmente prima al mondo per emissione di gas serra- dopo aver definito la proposta europea "un eccesso", ha lasciato intendere di essere pronta ad assumersi obblighi vincolanti nella cornice di un nuovo patto internazionale.
"La Cina ha ancora 122 milioni di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno- ha detto Xie- ma continueremo i nostri sforzi contro i cambiamenti climatici di pari passo con quelli per lo sviluppo".
Pechino si è posta da tempo alla testa della pattuglia delle nazioni emergenti. La posizione, almeno finora, consisteva nel rifiuto di limiti vincolanti ai Paesi in via di sviluppo, che necessitano ancora di portare fuori dalla soglia di povertà milioni e milioni di persone.
Nel fine settimana a Durban sono giunti da tutto il mondo i primi dei 130 ministri attesi per la sessione finale di discussione, che inizierà martedì prossimo. La scommessa consiste nel riuscire a trovare un accordo prima di venerdì, quando il Protocollo di Kyoto potrebbe definitivamente fallire.
di Antonio Talia
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