Dr cresce con vetture low cost
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Dr cresce con vetture low cost

Dr cresce con vetture low cost

La storia. I piani di sviluppo dell'alleato italiano del gruppo di Pechino
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Claudia Ceci
ISERNIA
La cinese Chery cresce in Italia con il partner Dr di Isernia. Dopo il Suv ora tocca all'utilitaria low cost in stile asiatico. Domani la Dr automobiles group presenta la Dr1, la city car ultimo frutto dell'alleanza tra l'azienda molisana e il colosso asiatico. «Collaboriamo da tre anni con i cinesi – spiega il presidente Dr, Massimo Di Risio –, loro e Fiat sono i nostri principali fornitori di componenti». La Dr1 è prodotta in Cina e assemblata in Italia.
Oltre alla vettura, l'azienda italiana presenta il nuovo impianto di produzione costruito a Isernia, che sarà attivo dal 2010. «Quest'anno abbiamo venduto 3mila vetture – ha aggiunto Di Risio – e non siamo riusciti a soddisfare le richieste del mercato. Il nuovo impianto ci permetterà di puntare a numeri più importanti».
La Dr automobiles groupe nasce 25 anni fa come concessionaria Lancia. Nel 2000 il debutto di un maxi-salone a Isernia. Nel 2006 Dr presenta i prototipi dei modelli al Motorshow di Bologna. Poi, nel 2007, stringe l'alleanza con la cinese Chery e sigla l'accordo con Finiper per realizzare piccole concessionarie all'interno dei centri commerciali Iper. Per la prima volta una casa automobilistica affida il lancio della propria vettura a un ipermercato. «Nel 2008 abbiamo venduto 2mila automobili nei centri commerciali – ha aggiunto Di Risio – ma poi abbiamo scelto di abbandonare questo sistema non convenzionale, efficace in fase di acquisto ma problematico nel post-vendita». Oggi la Dr vende le sue auto in 70 concessionarie italiane e punta a raggiungerne 100 entro il marzo prossimo.
Il gruppo Dr punta a crescere con l'offerta low cost. Ma per Di Risio il polo di Termini resta lontano: «Non siamo interessati, in nessun caso. E faccio fatica a pensare che un colosso come Chery che punta tutto sulle tecnologie avanzate possa trarre vantaggio nel rilevare lo stabilimento siciliano che ha impianti vecchi e non competitivi».
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15/12/2009
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