DATI UFFICIALI, INQUINAMENTO A LIVELLI PERICOLOSI
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DATI UFFICIALI, INQUINAMENTO A LIVELLI PERICOLOSI

DATI UFFICIALI, INQUINAMENTO A LIVELLI PERICOLOSI

Ambiente
DATI UFFICIALI, INQUINAMENTO A LIVELLI PERICOLOSI
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Pechino, 23 gen.- In coincidenza con il nuovo anno lunare e sotto le pressioni dei cittadini che vogliono vederci chiaro – letteralmente - sulla coltre di smog che da mesi nasconde la capitale, il governo ha deciso di diffondere i numeri del livello di inquinamento di Pechino. E i risultati non sono affatto rassicuranti. Sotto la lente d'ingrandimento, per la prima volta, le PM2,5: polveri sottili dal diametro inferiore ai 2,5 micron e molto più pericolose delle PM10 su cui le autorità avevano focalizzato l'attenzione fino ad ora. Le particelle, in grado di penetrare nei polmoni e nella circolazione sanguigna, possono causare problemi respiratori e cancro.
I  dati registrati dalla stazione di monitoraggio di Chegongzhuang, qualche chilometro a nord-ovest della Città Proibita, vengono pubblicati sul sito del Centro di Monitoraggio Ambientale della Municipalità di Pechino e aggiornati ogni ora con un ritardo di tre ore. Per ora il centro di monitoraggio di Pechino conta sei siti per le rilevazioni del PM2,5 e 27 per le particelle di PM10 ma, sostengono le autorità, entro la fine dell'anno in tutti i siti sarà possibile misurare le polveri PM2,5.
Ma quanto è dannoso il cielo grigio di Pechino? Nella giornata di sabato soleggiata e un po' ventosa, il livello di PM2,5 misurava alle 12.00 0,015 mg per metro cubo – 0,018 secondo il centro di monitoraggio dell'ambasciata Usa –. Il che, nella scala dell'inquinamento, equivale a un "pericolo moderato" che trova nei bambini, anziani e nelle persone con problemi respiratori i soggetti a rischio. Non solo. I cieli azzurri a Pechino sono sempre più rari e giornate grigie come quella di giovedì scorso con un livello di PM2,5 superiore ai 0,5mg per metro cubo rappresentano un pericolo per l'intera popolazione. E a poco servono quelle mascherine anti-smog dietro cui si barricano i pechinesi.
A sporcare l'aria del Dragone, il crescente numero di macchine, lo sviluppo di una città con impianti elettrici alimentati a carbone, le emissioni delle aziende chimiche e le polveri dei numerosi siti in costruzione; elementi, questi, che rendono sempre più difficile la battaglia verde delle autorità. Intanto la decisione del governo di pubblicare i dati dell'inquinamento ha incontrato il favore dell'opinione pubblica: "la lettura di una sola stazione non rappresenta certo lo stato dell'aria dell'intera città, ma è un segnale importante per i cittadini" ha dichiarato Ma Jun, direttore dell'Istituto non governativo per gli Affari Esteri.
di Sonia Montrella
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