Cina, incetta di alimentari
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Cina, incetta di alimentari

Cina, incetta di alimentari

Pechino. Nei supermercati c'è la corsa all'accaparramento del cibo a causa dell'inflazione galoppante
di lettura
Luca Vinciguerra
SHANGHAI. Dal nostro corrispondente
Come tutte le mattine, un'ora prima che il supermercato apra i battenti, un centinaio tra casalinghe e pensionati si mette in coda davanti all'ingresso dell'ipermercato Carrefour. Ma ieri i più sono rimasti delusi perché le vendite promozionali di olio vegetale sono state annullate.
«Ma come possono fare una cosa simile senza avvisare con anticipo i clienti?» urla infuriata Lin, una signora di mezz'età che tutti i giorni si alza di buonora per fare la spesa sfruttando i supersconti offerti dalla catena di distribuzione francese. Le promozioni funzionano con un criterio semplice e spietato: chi prima arriva meglio alloggia. Chi si sveglia tardi trova gli scaffali vuoti ed è costretto a comprare i prodotti a prezzo pieno.
«Vuol dire che oggi ci accontenteremo di comprare le uova con lo sconto. L'olio lo compreremo domani» dice un'altra signora prendendola con filosofia. Si sbaglia. Prima di ritrovare l'olio a prezzo ribassato sui banchi dei supermercati, i cinesi dovranno attendere un bel po'.
La ragione è seria. Sabato scorso in un Carrefour di Chongqing, una delle più grandi città cinesi e del mondo, tre persone sono morte e diverse decine sono rimaste ferite. Anche loro stavano facendo la coda per comprare delle bottiglie di olio in offerta. All'improvviso, è scoppiata una rissa che ha portato al tragico bilancio di tre morti. Così, il Governo ha deciso di sospendere le vendite speciali di olio in ogni angolo della Cina.
L'olio vegetale, insieme alla carne di maiale, è la derrata alimentare ad aver registrato il maggior incremento di prezzo: +34% solo nell'ultimo anno (+54% il maiale), secondo le statistiche statali. Molto di più secondo la stima quotidiana dei consumatori che sull'inflazione del cibo non danno molto credito alle cifre ufficiali.
«Tutti i giorni la televisione ci tiene aggiornati con gli aumenti dei prezzi. Ma sbagliano sempre per difetto. Prima di parlare, dovrebbero andare nei mercati a fare la spesa» dice con livore un'altra casalinga in coda davanti al Carrefour. «Dall'estate del 2006 i prezzi dei beni alimentari hanno iniziato ad aumentare vertiginosamente. Guardi - prosegue - ho appena comprato questo pezzo di maiale: pesa poco più di un chilo e l'ho pagato 20 yuan. Un anno fa con la stessa cifra ne avrei acquistato il doppio».
I prezzi del cibo salgono a vista d'occhio e tra la gente si fa strada un timore: che domani la merce sugli scaffali costi di più rispetto a oggi. Così scatta la molla dell'accaparramento. Da qualche tempo, i consumatori fanno incetta di tutto ciò che trovano a buon mercato: di olio, il più gettonato perché dura a lungo; ma anche di prodotti deperibili come le uova, la carne, la verdura.
La rissa con morti al Carrefour di Chongqing è figlia di queste paure. Paure da Repubblica di Weimar, sebbene siano due storie lontane anni luce. La Germania degli anni Venti era un Paese impoverito e indebitato. La Cina di oggi è una nazione ottimista e ricca di valuta straniera con cui finanzia mezzo mondo, Stati Uniti compresi. A Weimar il tasso d'inflazione era a quattro cifre; in Cina a una sola.
Ciononostante, è un'inflazione che galoppa. A ottobre i prezzi al consumo hanno registrato un altro forte incremento (+6,5%). Il Governo è molto preoccupato: all'origine del malcontento che nel 1989 culminò nella protesta di Piazza Tiananmen ci fu proprio l'inflazione. La passeggiata di un paio di giorni fa del premier Wen Jiabao negli hutong di Pechino (i vecchi quartieri popolari) è servita a tastare il polso della gente. E a rassicurarla.
«Il Governo dovrebbe alzare i salari che non riescono più a tenere il passo con il costo della vita» protesta un'altra casalinga del Carrefour. È quello che pensano tutti i popoli vittime dell'inflazione a qualsiasi latitudine e longitudine del mondo. Da qui un nuovo detto diventato popolare tra massaie, operai, pensionati e tra tutti i cinesi che fanno fatica a tirare fine mese: «Per sopravvivere puoi anche non correre veloce come Liu Xiang (il campione olimpico dei 110 metri ostacoli ad Atene, Ndr), ma devi correre più veloce dell'indice dei prezzi al consumo».
lucavinciguerra@attglobal.net
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- Il rincaro dei prezzi dei prodotti alimentari sta causando in Cina una corsa all'acquisto nei supermercati che offrono vendite promozionali
Le derrate che sono aumentate di più sono l'olio vegetale e la carne di maiale, cresciuti del 34% e del 54% nell'ultimo anno
Il 10 novembre, nell'ipermercato Carrefour di Chongqing, tre persone sono morte in una rissa scoppiata durante la coda per l'acquisto di olio a prezzi scontati

15/11/2007
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