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Sono posizionati bene invece gli operatori siderurgici indiani, con particolare riguardo a Tata Steel che ha acquisito il 35% dell'australiana Riversdale Mining, che controlla i grandi giacimenti del grande bacino di Benga. Ha anche fatto un'offerta di 3,55 miliardi di dollari per acquisire il resto della societa'. Si trova in concorrenza con un consorzio guidato dalla cinese Wuhan Iron & Steel che punta a una quota dell'8% di Riversale e al 40% delle sue concessioni mozambicane localizzate nel bacino dello Zambesi. Ma i negoziati sono fermi. Anche la brasiliana VALE e' ben posizionata in Mozambico. Allo Stato attuale le carte della Cina sembrano tutte posizionate sulla vicina Mongolia che si valuta possa fornirne nel medio periodo circa 40 milioni di tonnellate.
In questo Paese la cinese Teck Resources ha rilevato SouthGobi Resources. In aggiunta all'acquisizione dell'australiana Felix Resources da parte di Yanzhou Coal Mining e' la maggiore operazione all'estero effettuata da una compagnia cinese nel settore del coke. Sono entrambe operazioni rilevanti che pero' secondo Wood MacKenzie non sono sufficienti a garantire approvvigionamenti sufficienti per colmare il gap cinese. Di qui la previsione di una costante pressione al rialzo sul prezzo spot.
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