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La lista dovrebbe essere pubblicata il 15 aprile.
L'inclusione della Cina sarebbe rilevante soprattutto ai fini dei metodi di gestione di eventuali contenziosi commerciali bilaterali, in quanto faciliterebbe l'assunzione di misure protettive da parte Usa. Intanto, secondo quanto pubblicato dal settimanale economico Caijing , il Governo di Pechino starebbe valutando una eventuale revisione del meccanismo del tasso di cambio. Lo ha affermato sottolineando, senza citare fonti, che una delle proposte sul tappeto prevede l'allargamento della banda quotidiana di fluttuazione dello yuan. La forchetta e' attualmente dello 0,5% per il dollaro e dello 0,3% per altre divise, sopra e sotto un cambio medio fissato quotidianamente dalla banca centrale.
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