Pechino, 14 apr.- China Investment Corporation, il fondo sovrano cinese, ha smentito le voci secondo le quali sarebbe pronto a investire 9 miliardi di dollari nelle banche spagnole: "le notizie sono infondate" ha dichiarato all'agenzia Reuters un portavoce del fondo sovrano che ha preferito rimanere anonimo.
La notizia era stata diffusa ieri da numerosi media che citavano fonti del governo spagnolo: secondo tali fonti, CIC e altri investitori cinesi sarebbero stati pronti a iniettare 13 miliardi di dollari nelle casse delle banche spagnole, che necessitano una veloce ricapitalizzazione dopo la massiccia esposizione a crediti in sofferenza derivanti dallo scoppio di una bolla immobiliare. Il primo ministro iberico Luis Zapatero sta visitando in questi giorni la Cina e Singapore alla ricerca di appoggi e investimenti nel debito pubblico spagnolo. "La Cina vorrebbe continuare a comprare bond del governo di Madrid e giocare un ruolo nella ristrutturazione delle banche spagnole" ha dichiarato martedì il premier cinese Wen Jiabao e nel corso della visita di stato le società iberiche hanno siglato otto affari per un totale di 1.44 miliardi di dollari.
Ma Madrid appare sempre più in difficoltà, e le dichiarazioni del fondo sovrano cinese suonano come una nuova doccia fredda: negli ultimi due mesi Moody's ha declassato due volte il debito pubblico spagnolo e il costo della ristrutturazione del sistema finanziario ha gonfiato il deficit di budget. Secondo le stime ufficiali le casse di risparmio spagnole - dette 'cajas'- controllano circa il 50% del sistema finanziario nazionale e al momento necessitano circa 15 miliardi di euro di fondi freschi per soddisfare le nuove, severe misure imposte dal governo. Ma - al di là di alcune stime private che dipingono un quadro ancora più fosco - i ritardi nella ricapitalizzazione stanno alimentando seri dubbi sulla capacità della Spagna di evitare il ricorso a un programma di salvataggio europeo, finora rifiutato.
La Cina detiene attualmente più del 12% del debito pubblico spagnolo, ma le voci secondo le quali China Investment Corporation sarebbe partita al salvataggio delle cajas era sembrata da subito dubbia: Jesse Wang, il vicepresidente esecutivo del fondo, aveva dichiarato all'inizio dell'anno che CIC aveva già allocato tutta la sua disponibilità per gli investimenti all'estero e che era in attesa di nuovi finanziamenti dal governo. La somma di 9 miliardi di dollari, inoltre, è di gran lunga superiore ai 5 miliardi investiti nel 2007 nell'acquisizione di una quota di Morgan Stanley, che costituivano il più importante investimento all'estero mai deciso da CIC.
Pechino, insomma, continua a sostenere la Spagna. Ma se Madrid era alla ricerca di qualcuno capace di salvare in colpo o quasi le sue banche, questo cavaliere bianco non si chiama China Investment Corporation.
di Antonio Talia
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