Pechino, 17 settembre - I debiti morosi aperti con le carte di credito sono più che raddoppiati nel giro di un anno: a lanciare l'allarme è la People's Bank of China - la banca centrale cinese - secondo la quale al secondo trimestre 2009 i debiti insoluti con più di sei mesi di ritardo ammontavano a 5.77 miliardi di yuan (circa 573 milioni di euro), ben il 131.3% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La People's Bank of China ha messo in guardia contro i potenziali rischi che le banche potrebbero affrontare a causa dell'aumento dei debiti morosi proprio in un periodo in cui gli istituti di credito, su impulso del governo, stanno accelerando la concessione di prestiti. Al 30 giugno scorso le banche cinesi avevano emesso 162.62 milioni di carte, il 32.9% in più rispetto al giugno 2008; i cinesi intestatari di carte di credito, quindi, sono circa uno su otto. In Cina i contanti sono di gran lunga il mezzo di pagamento più popolare, ma la "moneta di plastica" si sta diffondendo sempre di più, tanto che nel 2008 il numero di carte di credito emesse (142 milioni) risultava triplicato rispetto al 2006. Sempre nel 2008, i pagamenti effettuati con carta di credito costituivano circa il 15% dei pagamenti di beni di consumo venduti al dettaglio. Nel luglio scorso la China Banking Regulatory Commission – l'authority bancaria di Pechino- aveva imposto alle banche di fissare determinate quote sull'emissione delle carte di credito e impedito l'intestazione ai minori di 18 anni. La CBRC sembra decisa a impedire che si ripeta in Cina quanto era accaduto in Corea del Sud agli inizi del decennio, quando a causa di una concessione indiscriminata circa 4 milioni di persone – principalmente giovani- si erano trovati nell'impossibilità di onorare i debiti che avevano contratto. Il tasso di risparmio in Cina, nonostante tutto, rimane uno dei più alti del mondo e nel 2008 si aggirava intorno al 39.7% delle entrate delle famiglie (contro, ad esempio, il 3.2% degli Stati Uniti). "Adesso è necessario che i cinesi inizino a spendere e gli americani comincino a risparmiare" aveva dichiarato qualche mese fa il governatore della Banca Centrale Zhou Xiaochuan. Ma di sicuro non invitava a contrarre debiti impossibili da onorare.