Shanghai, 29 luglio - Una carta di credito a doppia valuta - renminbi e dollari di Hong Kong - da utilizzare sia in Cina che all'estero: è l'iniziativa congiunta di BOCHK (Bank of China Hong Kong Limited), CUP (China UnionPay) e HKCEA (Hong Kong Chinese Enterprises Association) per i businessman membri dell'HKCEA e frequenti viaggiatori in Cina continentale e oltremare. L'emissione della nuova carta è in linea con il cambio di rotta effettuato negli ultimi mesi dalla Cina. Carte di credito sì, ma solo se destinate a consumatori affidabili. A metà luglio, una nota della CBRC (China Banking Regulatory Commission), l'ente supervisore delle operazioni bancarie, ha ordinato alle banche di limitare il rilascio delle carte valutando prima attentamente l'affidabilità creditizia dei clienti. Fra le disposizioni che hanno acceso per giorni il dibattito degli economisti sulla stampa locale, quella di non consegnare carte agli studenti minorenni. La nuova politica in materia è infatti un dietrofront rispetto al boom degli scorsi anni. Il rilascio di carte di credito era un'operazione facile e veloce incoraggiata sia dal governo per incentivare i consumi che dalle banche per trarre forti profitti. Dal 2002 al 2009 il numero delle carte di credito in Cina è passato da qualche milione a 150 milioni. Un cittadino cinese possiede oggi mediamente 0,11 carte di credito contro le 4,39 di uno statunitense. Dopo lo scoppio della crisi finanziaria, la Cina teme che un accumulo di debito possa provocare un ulteriore rallentamento della crescita. A provocare lo stop della CBRC sono stati i rapporti delle banche sui ritardi dei pagamenti. Ultimo quello della BOC (Bank of China), che ha registrato nel primo quarto di quest'anno un aumento dei ritardi semestrali del 133,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. È così tempo di crisi per i promotori di carte di credito, sommersi da centinaia di richieste in attesa di approvazione dei sempre più severi uffici di controllo del rischio. Fonti della China Citic Bank hanno reso noto che solo il 30 per cento degli applicanti ottiene oggi una carta di credito contro il 65-75 per cento degli scorsi anni.