Roma, 6 ott. - I Brics, acronimo di Brasile, Russia, Cina, India e Sud Africa, da "paesi emergenti" risultano di fatto essere "players globali del tutto emersi", e l'India potrebbe sbaragliare tutti gli altri: e' quanto emerso dalla tavola rotonda che si e' tenuta all'ambasciata dell'"India a Roma, per la presentazione del paper di Emanuela Scridel 'I Brics e la nuova governance globale: il XXI secolo sara' il secolo indiano?'. "Stiamo assistendo a uno spostamento del baricentro economico del mondo - ha sottolineato Scridel alla presenza dell'ambasciatore d'India in Italia, Anil Wadhwa - questi Paesi sono del tutto emersi. Protagonista dell'ultimo vertice Brics di cui ha la presidenza nel 2016 e' l'India che, negli ultimi vent'anni, si e' andata trasformando da Paese in via di sviluppo a potenza economica".
Il focus del paper e' sull'India, che attraverso la diplomazia economica e facendo leva sui suoi punti di forza "sta diventando una potenza globale a pieno titolo con una crescita dell'8% prevista per il 2016 (dati Fmi) e con un afflusso di investimenti dall'estero pari a 34 miliardi di dollari nel 2014, "l'India potrebbe sbaragliare gli altri Brics".
"Il nostro export - ha sottolineato Gianpiero Massolo, presidente Fincantieri - e' cresciuto del 10%, qualcosa sta rapidamente cambiando: prima l'India sembrava lontanissima e sterminata, ora resta sterminata ma e' sempre piu' vicina". Massolo, intervenuto alla tavola rotonda, ha aggiunto che Fincantieri "e' presente e disponibile a un percorso di collaborazione. Asseconderemo un percorso di apertura con la costituzione in loco di una Fincantieri indiana".
Fabrizio Cicchitto, presidente commissione Affari esteri e comunitari della Camera dei deputati, ha evidenziato che "l'India e' una forte democrazia che la differenzia nettamente da altri Brics, come Russia e Cina". Secondo il sottosegretario di Stato agli Affari esteri e la Cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova, "la parola che puo' descrivere i nostri rapporti per i prossimi anni e' opportunita' e non solo in termini di crescita delle relazioni economiche. L'Italia ha molto da dare oltre che da ricevere. Il nostro compito e' trasformare questa parola in negoziati e accordi".
Infine il presidente della commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, ha invece puntato l'attenzione sul ruolo che deve svolgere l'Onu: "Deve ricominciare a contare e a svolgere un ruolo assertivo. Il mondo si sta sgretolando, ci sono gruppi di sottostati e ciascuno procede per conto suo".
Emanuela Scridel ha citato alcuni numeri a dimostrazione della crescita dei Brics: "dal 2010 al 2013 la loro crescita media e' stata del 5% contro lo 0,5% dell'Ue. Dal 2003 al 2013 l'afflusso di investimenti diretti verso i Brics si e' moltiplicato a un tasso di crescita di quasi l'11% e i flussi commerciali tra i Brics sono ammontati a 500 miliardi nel 2015". Ma secondo Scridel il punto di svolta e' stata la costituzione della Banca dei Brics e del Fondo di riserva per le emergenze, diventati operativi nel 2015: "Svolgono attivita' complementari - ha spiegato - e focalizzate rispetto a quelle svolte dalla Banca mondiale e dal Fondo monetario internazionale, con una grande attenzione all'Africa". Inoltre nel gennaio 2016 c'e' stata una revisione delle quote del Brics nel Fmi con un accrescimento del 6% e del relativo diritto di voto: "Quindi non solo c'e' un consolidamento dei rapporti economici e finanziari all'interno dei Brics - ha detto Scridel - ma si stanno anche istituzionalizzando", a differenza della staticita' dell'Ue. "Infine Brasile, Cina, India e Russia - ha concluso - rientrano fra i dieci Paesi piu' importanti del mondo a scapito dell'Ue".
06 OTTOBRE 2016
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