BORSA SHANGHAI: GERACI, MERCATO CONTINUERA' A SCENDERE A PIOMBO

Di Alessandra Spalletta

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Roma, 1 lug. - "Il mercato azionario di Shangai continuera' a scendere a piombo, si e' innescato un meccanismo irreversibile". Ne e' convinto Michele Geraci, direttore del China Economic Research Program presso la Nottingham University Business School China e direttore del Global Policy Institute China. Oggi le borse asiatiche chiudono positive, con l'eccezione di Shanghai che perde il 5,23%. E secondo la previsione degli analisti si tratta di una situazione che non avra' fine nel breve periodo. "In Cina gli investitori istituzionali hanno cominciato a vendere, ma l'ossatura del mercato e' fatta di privati, quindi e' facile che il panico si diffonda tra la popolazione" dice all'Agi Geraci.

 

Cosa fara' il governo di Pechino per arrestare questa spirale? "Nell'ottobre del 2007, quando l'indice di Shanghai raggiunse il massimo di 6mila punti scendendo a picco fino a circa a 1500 nel giro di poco tempo, il governo non intervenne in alcun modo. Non mi aspetto quindi nessun intervento neanche questa volta", scandisce l'economista.  Indifferente alle turbolenze innescate sui mercati europei dalla crisi greca, la bolla della borsa cinese, dopo essere cresciuta in 12 mesi di oltre il 150%, e' scoppiata tra giugno e luglio. Il mercato di Shanghai ha visto dal picco massimo raggiunto il 12 giugno un crollo di oltre il 20% in soli 18 giorni, malgrado sabato la banca centrale di Pechino abbia ulteriormente limato dello 0,25% il tasso di interesse. A innescare la bolla, la prassi di prendere denaro a prestito solo ed esclusivamente per investirlo in borsa puntando sulla speranza che il mercato avrebbe continuato la sua crescita inarrestabile.

 

"Il mercato sta crollando e continuera' a crollare perche si e' innescata una bolla negli ultimi sei mesi. Oggi la paura prende corpo. Gli speculatori che sono entrati prima nel mercato, cominciano a vendere e gli ultimi - i cittadini che acquistano sempre dopo - rimangono con il cerino in mano", dice Geraci. "La bolla e' scoppiata perche' nei mesi scorsi il governo ha continuamente abbassato i tassi d'interesse; il cittadino medio, a fronte di ritorni sempre piu' bassi sui propri risparmi, ha in un certo senso costretto le banche a prendere i risparmi dei cittadini cercando di reinvestirli in asset che potessero dare un ritorno maggiore rispetto ai conti correnti", continua l'economista. Non avendo piu' il mercato immobiliare, e' scattata per le banche la corsa a comprare azioni. "Questi 8 mesi di bull market sono stati guidati dalle banche che hanno preso i depositi dei correntisti, li hanno impacchettati e hanno comprato azioni: il mercato e' salito, senza nessun cambiamento nei fondamentali delle imprese, senza nessuna revisione al rialzo dei profitti", aggiunge Geraci. Nel caso classico, quindi, il mercato e' salito perche' c'erano piu' compratori che venditori: "si cercava di offrire ai correntisti qualcosa di piu' dei tassi di interesse che il governo cinese continua ad abbassare dal novembre scorso".

 

In Cina continuano a pesare i timori per le limitazioni del margin trading. "La gente compra azioni con i soldi presi in prestito. Esempio: vuoi comprare 100 euro di azioni, ne hai solo 30, dalla società real estate te ne fai prestare 70. Fai leva: se il mercato cresce del 10%, da 100 sale a 110, i tuoi 30 diventano 40 e guadagni il 25%; quando il mercato scende, da 30 passi a 20 e perdi il 33%", chiarisce Geraci. Il margin trading e' il secondo motivo che ha creato la bolla. "Il flusso di monete che va sul mercato e' superiore alla disponibilita'. Normalmente sarebbero stati solo quei 30 euro a entrare sul mercato spingendo sui prezzi delle azioni: quindi il margin trading produce un effetto moltiplicatore alla bolla. In altre parole, per margin trading si intende l' accordo che il cittadino stipula con la propria societa' immobiliare che ti presta il denaro, dandoti la possibilita' di investire piu' di quello che hai depositato presso la societa'. Quando il prezzo delle azioni scende, e si avvicina al margine, la societa' comincia a venderti le azioni per preservare il rapporto iniziale 30-70. La societa' si tiene quindi questo margine - il margin trading - per tutelarsi, sperando che il mercato non crolli in un giorno di quel 30% (che e' solo un esempio). Quando il mercato comincia a scendere velocemente, la societa' chiama il proprio cliente per compensare (margin call); la societa' vende le azioni, il meccanismo si amplifica e il volume delle azioni aumenta. Cosi' come era aumentato all'inizio rispetto all'investimento iniziale".

 

03 luglio 2015

 

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