Pechino, 18 gen. - Non si placa la tempesta in corso sul web cinese, mentre gli ultimi dati confermano un ulteriore boom degli internauti oltre la Grande Muraglia. Alibaba.com, gigante del commercio online in Cina, ha tirato le orecchie al suo principale azionista Yahoo, definendo "avventato" l'appoggio di quest'ultimo alle posizioni manifestate da Google la settimana scorsa. Il colosso mondiale dei motori di ricerca aveva suscitato un vespaio mercoledì scorso con l'annuncio di un possibile abbandono del mercato del Dragone, in seguito a numerosi atti di pirateria informatica sferrati proprio dal territorio cinese. A tale proposito, Google, aveva anche dichiarato di non voler più sottostare alle politiche di "armonizzazione" del web imposte dal governo, che consistono nel blocco di contenuti "sgraditi" a Pechino come materiali sulle posizioni cinesi nelle province di Tibet e Xinjiang o immagini sul massacro di Piazza Tiananmen del giugno 1989. Da diversi mesi la leadership sta operando un ulteriore giro di vite su internet, con la chiusura di popolari siti come YouTube, Facebook e Twitter. Yahoo, che ha chiuso i suoi uffici in Cina diversi anni fa cedendo le sue attività al gruppo Alibaba, detiene tuttora il 39% di questo colosso tutto cinese del commercio via internet, considerato uno dei suoi asset più importanti. Ma i cinesi non hanno gradito la posizione di solidarietà a Google dei loro azionisti a stelle e strisce: "La dichiarazione di Yahoo è avventata – si legge in un comunicato del portavoce di Alibaba John Spelich – considerando che mancano ancora le prove sui supposti attacchi informatici contro Google. Alibaba, pertanto, non condivide l'opinione di Yahoo". E mentre le polemiche continuano a infuriare, l'ultimo report di China Internet Network Information Center conferma che la Cina è il primo paese al mondo per navigatori web: nel 2009 gli internauti cinesi hanno toccato quota 384 milioni, un aumento del 28.9% rispetto all'anno precedente. Nonostante un'evidente disparità tra le campagne e le aree urbane, gli utenti delle zone rurali hanno raggiunto quota 106.8 milioni, il 26.3% in più rispetto al 2008. Tra le cause principali di questo ulteriore incremento c'è il boom dei telefoni cellulari di terza generazione: le licenze concesse dal governo nel gennaio dell'anno scorso per attivare il collegamento a internet tramite telefono mobile, hanno fatto sì che i cinesi che si connettono al web tramite telefonino diventassero 233 milioni. Secondo il dossier, anche se gl'internauti cinesi sono ancora attratti principalmente da attività ricreative, è in aumento il numero dei consumatori online, in particolare sul fronte dell'e-banking (+62.3%), del trading sul web (+67%) e delle prenotazioni turistiche (+77.9%).