BOLLA IMMOBILIARE, NOVE CITTA' RESTRINGONO GLI ACQUISTI

Eugenio Buzzetti

 

Aggiornamento del 5 ottobre - Nuove restrizioni sugli acquisti di immobili anche a Shenzhen e Canton, due della città più sviluppate del sud-est della Cina (leggi qui)


  

Pechino, 4 ott. - Sono nove, in tutto, le città cinesi che hanno adottato restrizioni all'acquisto di nuove case, negli ultimi cinque giorni, a causa del surriscaldamento immobiliare. Oltre a Pechino, che per prima aveva annunciato misure per raffreddare il mercato immobiliare venerdì scorso, si sono aggiunte Tianjin, Suzhou, Zhengzhou, Chengdu, Jinan, Wuxi, Hefei e Wuhan, che hanno deciso di aumentare la quota da pagare prima di accedere al mutuo da parte di chi vuole comprare una seconda o una terza casa, o in alcuni casi hanno proibito l'acquisto di seconde o terze case in determinate aree.

Tra queste, Zhengzhou è la città che il mese scorso ha visto il prezzo crescere di più tra le settanta città prese in considerazione dal sondaggio dell'Ufficio Nazionale di Statistica, che ad agosto ha evidenziato un aumento medio del 9,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, contro un aumento del 7,9% a luglio. Pechino, per prima, aveva alzato l'aumento dell'acconto da versare per l'acquisto della prima casa, passato dal 30% al 35%, e per l'acquisto della seconda casa, oggi equivalente alla metà del costo dell'appartamento. In altre città, come la stessa Zhengzhou, chi possiede già almeno una casa potrà comprarne altre che dovranno però essere più grandi di 180 metri quadrati, mentre a Jinan chi è già proprietario di almeno tre case non potrà più comprarne altre: chi vuole, invece, comprare la prima casa dovrà sborsare subito il 30% del valore dell'appartamento. Per Wang Jianlin, il patron di Wanda, che ha diversificato da tempo i propri investimenti dall'immobiliare, gettandosi nell'intrattenimento e nello sport, la bolla immobiliare cinese è "la più grande della storia", mentre per gli analisti di Bank of China è "il più grande problema dell'economia cinese" attuale. Il magazine Caixin, una delle voci più autorevoli in tema di economia e finanza in Cina definisce, invece, il surriscaldamento attuale del mercato immobiliare come un "buco nero" che ingoia i capitali, a partire dai prestiti bancari.

L'analisi proposta da Huang Zhilong, direttore del Centro di Ricerca Macroeconomica di Suning Commerce parte dal novembre del 2014, quando la banca centrale ha ripreso, dopo oltre due anni, a tagliare i tassi di interesse: gli allentamenti monetari successivi operati dalla People's Bank of China hanno prodotto in media un calo del tasso di interesse per i prestiti erogati dalle banche dell'1,71%, oggi al 5,26%, mentre il tasso per i mutui è sceso del 2,41%, al 4,55%. E' aumentato il divario tra i tassi di interesse operati per i mutui e per i prestiti generali, oggi all'1,03%, contro lo 0,37% di fine 2014. "I dati ufficiali mostrano che il mercato immobiliare ha virtualmente assorbito tutti i recenti prestiti bancari", almeno dal mese di marzo, spiega Huang su Caixin, arrivando a quota 3480 miliardi di yuan (521 miliardi di dollari) l'85% dei quali destinati ai mutui. Contemporaneamente, nell'ultimo anno, i prestiti per altre attività nel settore industriale o nei servizi sono rallentati. "Chiaramente, il settore immobiliare ha assorbito risorse nel credito che potevano essere usate da altre industrie o dai servizi", è la conclusione di Huang Zhilong.

Il settore immobiliare, in sostanza, sottrae i capitali anche da quei settori che Pechino vede come i nuovi motori della crescita dell'innovazione, ma il successo del mercato immobiliare, per chi può investire è che, oggi, offre ritorni ben più alti e in tempi più brevi di quelli di qualsiasi altro settore, con rischi minori. La corsa all'immobiliare, spiega un'inchiesta del South China Morning Post di alcune settimane fa, rappresenta la scelta più sicura per gli investimenti, soprattutto in un periodo in cui il governo centrale teme le fuoriuscite di capitali. Per raffreddare il settore immobiliare, quello che ha fatto finora il governo "non ha funzionato" ha dichiarato Wang Jianlin, in un'intervista alla Cnn, e c'è già chi pensa a soluzioni più drastiche rispetto alle restrizioni sugli acquisti di seconde e terze case: a Chengdu, sono previste sanzioni per le imprese che non hanno rispettato la tempistica programmata per i lavori di costruzione e per chi diffonde voci allarmanti sul mercato immobiliare.

 

04 OTTOBRE 2016

 

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