Pechino, 29 nov 11 - Vietati gli annunci pubblicitari durante la trasmissione di programmi, serie tv e film della durata di oltre 45 minuti; Il divieto - pubblicato sul sito ufficiale della State Administration of Radio, Film and Television (SARFT) - entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2012 e rientra nel quadro della riforma del sistema culturale delineata durante l'ultimo Plenum del Comitato Centrale del PCC ad ottobre (questo articolo)
L'intento di questo nuovo divieto e delle riforme adottate di recente dalla SARFT, è quello di "promuovere un impiego dei network televisivi che punti all'innalzamento della qualità dei servizi culturali pubblici e a garantire i diritti culturali fondamentali dei telespettatori"; a tal proposito solo pochi mesi fa la Hunan TV, una delle più seguite emittenti cinesi, ha dovuto interrompere la trasmissione "Supergirl" - il talent show più popolare del paese - per il suo "impatto negativo sulla società".
A risentire maggiormente degli effetti del nuovo divieto, le varie televisioni cinesi che saranno costrette a rinunciare agli accordi con le agenzie pubblicitarie, alcuni dei quali già firmati per il prossimo anno. Nel 2010 l'industria pubblicitaria ha avuto un giro di affari del valore di quasi 500 miliardi di yuan che coinvolgeva tanto marchi cinesi che stranieri come Coca-Cola, Sony e Nike; viste le nuove disposizioni, secondo il direttore amministrativo dell'agenzia di comunicazione Carat China Seth Grossman, le agenzie pubblicitarie dovranno ripiegare investendo su altri settori mediatici come reti televisive locali, siti web di video a pagamento e agenzie di cartelloni pubblicitari.
Nel frattempo, però, le emittenti televisive si stanno già adoperando per elaborare nuovi escamotage e aggirare il divieto, come per esempio quello di ridurre la durata di ogni puntata a 30 minuti.
di Costanza Boriani e Bianca Lazzaro
ARTICOLI CORRELATI
RIFORMA SISTEMA CULTURALE. L'AUTONOMIA DELLA TV?
© Riproduzione riservata