Pechino, 28 gen. - Indietro tutta: la Grecia ha smentito le notizie pubblicate ieri, secondo le quali il governo di Atene avrebbe dato mandato alla banca d'investimenti Goldman Sachs di piazzare buoni del tesoro per 25 miliardi di euro presso la SAFE (State Administration of Foreign Exchange), l'istituzione di Pechino che gestisce le riserve cinesi in valuta estera. "Il ministero delle Finanze nega categoricamente che sia in corso qualsiasi affare per la vendita di bond alla Cina - si legge nel comunicato ufficiale del governo di Atene - e smentisce di avere incaricato Goldman Sachs di gestire qualsiasi compravendita con Pechino. Le notizie riportate finora sono infondate". Nella vicenda entra in campo anche una vecchia volpe come Yu Yongding, membro del più importante think-tank di Pechino, l'Accademia Cinese di Scienze Sociali, ed ex adviser della banca Centrale: "Ritengo che la Cina non debba acquistare una larga porzione del debito greco, perché si tratta di titoli ancora più rischiosi di quelli del Tesoro USA" ha dichiarato Yu. In una mail di risposta alle domande rivoltegli da alcuni giornali locali, Yu ha sottolineato come la Grecia abbia un rating del debito inferiore a quello statunitense, e che le sue statistiche ufficiali sono state duramente criticate dalla Commissione Europea: "È irragionevole che un economista appoggi una diversificazione da una classe di asset rischiosi ad un'altra classe, ancora più pericolosa. Lasciamo che siano i governi europei e la Banca Centrale Europea a salvare la Grecia". Secondo le voci riportate ieri da Financial Times, Dow Jones e numerosi altri media internazionali, le trattative per la vendita di bond per un valore di 25 milioni di euro erano in corso da qualche tempo, così come un possibile ingresso cinese in National Bank of Greece, la più importante banca greca; ma il comunicato del governo di Atene ha avuto ripercussioni negative tanto sui prezzi dei titoli di Stato greci che sullo stesso euro: secondo molti trader la smentita di un interessamento cinese fa venire meno un importante fattore a sostegno dei bond ellenici. La Grecia, che lunedì scorso aveva già piazzato con successo un primo set di titoli di stato a cinque anni per un totale di 8 miliardi di euro, continua però ad essere sotto pressione da parte degli altri partner europei, essendo l'unico membro "debole" dell'eurozona a presentare tanto un alto debito pubblico che un elevato deficit fiscale.