Roma, 24 mag. - AgiChina pubblica la traduzione di un editoriale apparso su Xinhua il 22 maggio dal titolo "È arrivato il momento per Washington di porsi qualche domanda sulla sua politica verso l'Asia-Pacifico".
Traduzione a cura di Giovanna Tescione
(Xinhua) - Pechino, 22 mag. – Nell'attesa che arrivi il giorno in cui dovrà lasciare la Casa Bianca e prima forse dell'ultima visita in Asia in qualità di presidente degli Stati Uniti, Barack Obama dovrebbe riflettere sulle sue politiche che certo non hanno contribuito alla pace e alla stabilità regionale. È iniziato domenica il viaggio di Obama attraverso il Vietnam e il Giappone. Scegliendo come destinazioni il Vietnam, un ex acerrimo nemico che ora sta cercando di rafforzare i legami con Washington, e il Giappone, tradizionale alleato, Obama vuole consolidare la strategia del "ri-bilanciamento in Asia Pacifico" e la Trans-Pacific Partnership (TPP) che cementerebbe un'alleanza economica tra gli Stati Uniti e altri 11 Paesi affacciati sul Pacifico, incluso Vietnam e Giappone.Durante la prima visita di Obama in Vietnam, si ritiene che uno degli argomenti in agenda sia la questione del Mar Cinese Meridionale.
La questione del Mar Cinese Meridionale, una delle rotte marittime più importanti al mondo, riguarda principalmente le dispute territoriali marittime tra la Cina e alcuni altri paesi asiatici, che dovrebbero essere risolte tramite negoziazioni nell'ambito della Dichiarazione sulla Condotta tra le parti nel Mar Cinese Meridionale. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito ad una escalation delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale dovuta al continuo invio da parte di Washington di aerei e navi militari nella regione per lo svolgimento di missioni a favore di ciò che viene chiamato "libertà di navigazione" ed esercitazioni militari congiunte con alcuni dei contendenti.
Il comportamento degli Stati Uniti ha reso alcuni paesi più assertivi, alimentando le loro illusioni nel continuare a sfruttare interessi illegittimi sulle isole e scogliere del Mar Cinese Meridionale. Ad esempio, il governo delle Filippine, guidato dal presidente uscente Benigno Aquino, nonostante le critiche dalla comunità internazionale, ha unilateralmente dato inizio ad un caso di arbitrato per nulla valido contro la Cina sulla questione delle dispute territoriali marittime nel 2013.
Altro punto che sarà oggetto della visita di Obama in Vietnam sarà l'embargo sulle armi al Vietnam, parzialmente già ridotto nel 2014.Il Vietnam è libero di potenziare i propri rapporti con qualsiasi altro paese, incluso gli Stati Uniti, ma questo riavvicinamento non deve essere strumentalizzato dagli Stati Uniti per minacciare o addirittura danneggiare gli interessi strategici di un paese terzo.Inoltre, Obama, durante la sua visita in Asia, tenterà di spingere per il TTP, un accordo che sta cercando di far approvare ma la cui ratifica resta dubbia da parte del Congresso durante le elezioni del 2016.
Il TPP, che copre quasi il 40% dell'economia globale, è uno dei percorsi verso l'istituzione di un'area di libero scambio nell'Asia Pacifico.L'accordo è considerato dall'amministrazione Obama uno dei propri successi per intensificare l'impegno degli Stati Uniti verso una regione in rapida crescita. Tuttavia non deve diventare uno strumento politico per Washington per dettare legge in Asia, dal momento che le regole commerciali globali non possono essere determinate da un singolo paese – che si tratti della Cina o degli Stati Uniti – quanto piuttosto devono essere stabilite dalla comunità internazionale.
Il viaggio di Obama continuerà poi in Giappone, con una visita alla città di Hiroshima colpita dalla bomba atomica, in un gesto simbolico che mostra gli sforzi verso un mondo denuclearizzato, elemento importante dell'eredità della propria politica estera
Alcune di queste eredità possono apparire positive, almeno nel breve termine. Ma altre non lo sono ugualmente. Il lascito che supera le prove della storia è quello lasciato dalla cooperazione piuttosto che dal contenimento e che conduce alla pace e allo sviluppo delle regione e del mondo.
24 MAGGIO 2016
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