Nanning, 7 agosto- Una zona di libero scambio che interesserà un'area con quasi due miliardi di abitanti e circa 6 trilioni di dollari di prodotto interno lordo. Stiamo parlando della FTA (Free Trade Area) Cina-ASEAN (Associazione delle Nazioni dell'Asia Sud-Orientale) che sarà operativa dal 2010. Lo ha confermato ieri Lu Kejian, direttore del dipartimento per gli Affari asiatici del ministero del Commercio, in occasione dell'apertura del quarto forum economico Pan-Beibu Gulf Economic Cooperation a Nanning, capoluogo della provincia autonoma del Guangxi, nella Cina meridionale. Con un volume complessivo di scambio che dovrebbe superare il trilione di dollari l'anno, la nuova FTA sarà la più vasta zona di scambio commerciale dopo l'Unione Europea e la NAFTA (Area nordamericana di libero scambio). Undici i principali settori industriali che trarranno beneficio dall'accordo, fra i quali spiccano quello energetico, delle telecomunicazioni e infrastrutture. Il progetto è stato presentato per la prima volta nel 2000 dall'allora premier cinese Zhu Rongji nel corso del quarto forum China-ASEAN Leadership a Singapore. Rivisto più volte, l'accordo è stato ufficializzato nel 2004. Le autorità cinesi lo definiscono una ''pietra miliare nella cooperazione con l'ASEAN, quarto maggiore partner commerciale della Cina dopo l'Unione Europea, gli Stati Uniti e il Giappone. Nel 2008, il volume di scambio bilaterale ha superato i 230 miliardi di dollari, il 14 per cento in più rispetto al 2007, anche se i primi sei mesi di quest'anno hanno fatto registrare un calo del 24 per cento rispetto alla prima metà del 2008 per effetto della crisi economica internazionale. Lo scorso aprile il governo cinese ha lanciato la proposta di un fondo da 10 miliardi di dollari e di un prestito di 15 miliardi da destinare alle infrastrutture della nuova FTA nei prossimi cinque anni.