Al via app CinItalia, nuovo canale per promozione Paese

Roma, 19 set. - Un ponte per superare le barriere linguistiche tra Italia e Cina e accrescere la conoscenza reciproca, permettendo a una vasta platea di visitatori, in crescita, di usufruire di informazioni utili. Questa la missione dell'app CinItalia, presentata stamane alla Farnesina in occasione dell'incontro su "Italia e Cina - i nuovi media per lo sviluppo dei sistemi paese", alla presenza del direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Esteri, Vincenzo De Luca, del vice ministro e direttore generale di Radio Cina Internazionale (Cri), Wang Gengnian, e dell'ambasciatore cinese in Italia, Li Ruiyu.

 

Si tratta, ha sottolineato De Luca, di un "esempio concreto di comunicazione integrata, frutto di un'azione congiunta" di tutti gli attori coinvolti nella promozione del Sistema Paese. In questa app, ideata da Radio Cina Internazionale, "vogliamo raccogliere tutto quello che abbiamo da offrire al visitatore, proponendo non solo una visita turistica ma un'esperienza culturale" a tutto tondo. Tra le informazioni a disposizione, in lingua italiana e cinese, notizie sulle "bellezze paesaggistiche e culturali, siti Unesco, ristoranti ma anche aeroporti e universita'". E' infatti "forte la sintonia" tra Farnesina e il ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca (Miur) su tutti i tavoli dell'internazionalizzazione del sistema universitario e di alta formazione, come ha ricordato Federico Cinquepalmi. "Con la Cina, cultura millenaria, ci esprimiamo in due idiomi diversi ma parliamo la stessa lingua".

 

La parola chiave, ha proseguito Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo economico, "e' reciprocita' nella collaborazione": l'iniziativa "nasce dalla convinzione che due Paesi con due culture cosi' significative possano insieme realizzare prodotti importanti non solo per le rispettive comunita' nazionali ma anche per tutto il mercato internazionale". "Insieme - ha aggiunto - daremo un segnale molto importante, valorizzando il patrimonio culturale e artistico e intensificando la conoscenza tra le comunita'". Come ha poi ricordato Giacomelli, questo e' solo uno dei primi passi. A novembre, infatti, il sottosegretario sara' nuovamente in Cina, per portare avanti e rafforzare i legami, "individuando ipotesi importanti di collaborazioni" nel solco di quanto gia' fatto. "La recente firma del protocollo Rai-Radio Cina Internazionale va in questa direzione", ha sottolineato, cosi' come il memorandum siglato nel maggio scorso a Roma con il ministero di State Administration of Press, Publishing, radio, Film and Television (Sapprft).

 

E proprio sulla "lunga storia di amicizia e scambi" tra Italia e Cina, che sono "alle due estremita' della Via della Seta", ha puntato l'attenzione Wang, invitando a "intensificarli ulteriormente". "Questa app va nella necessaria direzione di integrazione tra media tradizionali e new media", ha aggiunto, sottolineando che "grazie a questa nuova piattaforma si potra' usufruire di servizi utili, accogliendo un pubblico sempre piu' vasto e approfondendo gli scambi". Centrale per il direttore generale di Radio Cina Internazionale e' sviluppare il brand ormai riconosciuto nell'industria della comunicazione, grazie alla collaborazione con i nostri principali partner come AGI - Agenzia Giornalistica Italia e Rai. Si inserisce in quest'ottica la Giornata speciale Italia/Cina andata in onda su Radio Rai in collaborazione con l'emittente cinese, con focus su "La nuova via della Seta", una programmazione che avra' seguito con un'iniziativa analoga su Cri.

 

Da parte sua, l'ambasciatore cinese a Roma, Li, ha messo in risalto i "crescenti investimenti cinesi in Italia nonche' sempre piu' frequenti scambi universitari tra i due Paesi". Da qui, l'importanza di "una piattaforma bilingue" per "sfruttare i punti di forza", "gettare ponti tra i due popoli" e "approfondire la conoscenza", anche dei reciproci mercati, cosi' da guadagnare posizioni di vantaggio in alcuni ambiti. Un esempio e' il settore vinicolo, nel quale l'Italia puo' recuperare importanti quote di mercato grazie a un lavoro di promozione sul territorio.

 

E di "innovazione sostanziale nella comunicazione" ha parlato l'ambasciatore italiano a Pechino, Ettore Sequi, che in un messaggio video ha confermato l'importanza di "una strumento all'avanguardia che rappresenta anche quel concetto di innovazione che entrambi i nostri Paesi vogliono esprimere". La piattaforma, ha concluso Sequi, permettera' "una piu' immediata consultazione" delle attivita' della rete diplomatica, rendendo "piu' facile comprendersi meglio e capire cosa possiamo fare insieme".

 

19 SETTEMBRE 2016

 

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