A ROMA LA XV EDIZIONE DI ASIATICA, INCONTRI CON IL CINEMA D'ORIENTE

Roma, 1 ott. - E' tornato a Roma, dal 26 settembre al 4 ottobre 2014 la quindicesima edizione di Asiatica - Incontri con Il Cinema Asiatico,  festival storico diretto dal regista Italo Spinelli, che porta nella capitale registi, artisti, personalità, con incontri e  proiezioni  legati ai temi e alle culture dell'Asia con film provenienti da  Afghanistan, Birmania, Brunei, Cina, Corea del Sud, Filippine, Hong  Kong, India, Iran, Libano, Malesia, Mongolia, Singapore, Taiwan e  Thailandia.

 

Ad ospitare le oltre 50 proiezioni, quasi tutte inedite, sono il MACRO,  Museo d'Arte Contemporanea Roma, il Teatro Ambra alla Garbatella e il Teatro Palladium, che presentano inoltre, a ingresso libero fino ad  esaurimento posti, i sette lungometraggi e sette i documentari in  concorso, tutte anteprime italiane, in molti casi anche anteprime  europee.

 

Quest'anno Asiatica presenta inoltre 3 Special Screening, proiezioni  dal gusto cinefilo e di grande portata artistica. In primis, l'anteprima italiana di Appeal ¥15,220,910.50 diretto da Ai Weiwei famoso artista, architetto, fotografo e cineasta cinese. Il documentario racconta le vicende dell'artista dal suo arresto nel marzo 2011 fino al rilascio  nell'estate 2013. Il suo passaporto rimane nelle mani del governo ancora oggi. Nonostante le restrizioni a viaggiare, Ai continua a sviluppare  progetti e a esporre i suoi lavori sul palcoscenico internazionale.

 

A rappresentare la Cina due registe mongole:  Byamba Sakhya con Remote Control, riflessione poetica sui cambiamenti di quella terra nell'opera prima e Feng Yaping con The 7th Flavour, storia di un dottore esperto in  medicina tradizionale mongola, isolato per anni nelle steppe fino  all'arrivo di un allievo e di una misteriosa paziente interpretata  dall'affascinante attrice Wulanqiqige, che sarà ospite del festival. Arriva da Taiwan invece la scrittrice Elsa Yang al suo debutto registico  con My Mandala, attraverso le vicende di un ragazzo che finge di essere  un Lama tibetano, esplora i temi del tradimento, della fede e dell'amore  familiare.

 

Il Focus è composto da 16 opere, tra lungometraggi, documentari e  cortometraggi, con ospiti presenti al festival, tra cui il pluripremiato regista Yosep Anggi Noen, la regista e produttrice Nia Dinata e il  produttore e direttore di festival John Badalu. Quindi, Jhumpa Lahiri,  l'acclamata scrittrice americana di origini bengalesi, premio Pulitzer  del 2000, autrice di romanzi quali L'omonimo da cui è stato tratto il  film Il Destino nel Nome per la regia di Mira Nair e il più recente La moglie.

 

In collaborazione con il MACRO, nella sede principale del museo di via  Nizza, il festival propone alcuni appuntamenti e la mostra SHOUT! Indonesian Contemporary Art, un'occasione unica per indagare stili,  linguaggi, codici e orizzonti creativi dell'arte contemporanea  indonesiana, attraverso le opere di undici giovani artisti. Proprio  all'Indonesia sarà dedicato il Focus e l'opening con uno spettacolo  realizzato dalla Compagnia di Danza Indonesiana Puspo Budoyo e il  vernissage della mostra SHOUT!.

 

Per quanto riguarda i lungometraggi, dall'Iran I'm Not Angry di Reza Dormishian, il regista sarà ospite del festival insieme all'attore  protagonista Navid Mohammadzadeh, ironico e amaro ritratto che cattura  le frustrazioni della nuova generazione a Teheran. La realtà della vita  dei teenagers metropolitani iraniani è raccontata anche dal documentario  The 17s. A partire dall'attuale crisi sociale politica ed economica  dell'Iran, sette documentariste indipendenti – una delle quali, Nahid  Rezaei sarà ospite al festival - raccontano le proprie scelte private e  professionali, in Profession: Documentarist.

 

Tra gli ospiti di questa edizione, il magnate dei media, dell'editoria  e dello sport internazionale, Presidente della squadra di calcio  dell'Inter, Erick Thohir nella veste di produttore cinematografico. L'India è rappresentata da Before my eyes, dell'attore e regista Rajat Kapoor, che sarà ospite del festival, come artista in residenza al FIND  (Fondazione India-Europa di Nuovi Dialoghi). Il film racconta di Bauji, 55 anni, una vita malinconica ma movimentata in una piccola casa nella  vecchia Delhi che condivide con una famiglia estesa, affollata di  persone e drammi. Un giorno decide di cambiare vita e la sua verità sarà  la verità delle sue esperienze. Crederà solo a ciò che vedrà con i suoi  occhi… Quindi Ice Poison, film di produzione Taiwan e Birmania firmato  dal regista Midi Z, che sarà ospite del festival, regista al terzo  lungometraggio che qui racconta di un giovane contadino e di suo padre  che a malapena sopravvivono con lo scarso raccolto di granturco. Decidono quindi di scendere dalle montagne verso il villaggio per  chiedere un prestito ai parenti, ma la salvezza sarà l'acquisto di un  motorino con cui lavorare come tassista.

 

Tra i documentari in concorso, Playing with Fire, dalla regista greca  Anneta Papathanassiou, una storia sulla realtà teatrale dell'Afghanistan  concentrata su un gruppo di giovani ragazze che hanno il coraggio di  cimentarsi nella recitazione al costo della vita. In programma anche il  documentario indiano-norvegese  Light Fly Fly High, delle registe Susan  Østigaard e Beathe Hofseth che racconta di Thulasi, giovane ragazza  indiana che lotta per il diritto ad essere indipendente, lei, nata al di  fuori della casta e relegata in fondo alla scala sociale. Il riscatto  avviene con la boxe e il film segue la ragazza attraverso tre anni  movimentati pieni di inaspettati cambiamenti, sia sul ring che nella  vita privata. Quindi, Gaddafi, in cui i registi Panu Aree, Kong Rithdee  e Kaweenipon Ketprasit, entrano nel quotidiano di una famiglia musulmana  il cui figlio porta il controverso nome dell'omonimo dittatore libico.

 

Di grande interesse anche il documentario franco-libanese Home Sweet Home, della regista e artista Nadine Naous, che così racconta il propriolavoro: “Un giorno al telefono tra Beirut e Parigi, mia madre mi disse: Tuo padre ha seri problemi economici, deve vendere la scuola, non ha  scelta, le banche non hanno pietà. Ho accusato il colpo. Ho vacillato.
 Io sono sempre stata la figlia del preside della The Lebanese Rabia  School e non sono in grado di immaginare diversamente. Ho deciso di  tornare a casa…”.

 

Quindi, Ikal Mayang: Unspoken Truths, film collettivo di sei  cortometraggi diretti da registe donne e provenienti da Indonesia,  Brunei, Singapore, Filippine, Malesia e Tailandia. Qui si raccontano i  desideri segreti delle donne, la loro pacata solitudine, le aspettative  irrealizzate, i sacrifici insoddisfacenti, i viaggi e l'amore. Il film,  presentato in anteprima europea, è frutto di un'iniziativa a cura di  WOMEN: girls, prodotta per aiutare la consapevolezza delle donne  attraverso il cinema ed è stato proiettato in occasione delle  celebrazioni dell'8 marzo 2014. A presentare il film in sala,  l'indonesiana Nia Dinata, regista di uno dei corti, Wedding Gown, nonché  business woman e produttrice. A chiudere, Run For Your Life, film  pakistano di Meenu Gaur e Farjad Nabi, che ha partecipato alla selezione  per il Premio Oscar al Miglior Film straniero nel 2014, la storia di tre  uomini che cercano di fuggire dalla vita quotidiana.

 

Per il secondo anno, Asiatica in collaborazione con la CDCD, City  Contemporary Dance Company di Hong Kong presenta a Roma la sezione  Jumping Frames con 5 cortometraggi di video danza selezionati dal  programma ufficiale del Jumping Frames International Dance Video Festival. Registi, coreografi e danzatori commenteranno le opere e  incontreranno il pubblico.

1 ottobre 2014

 

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