A gennaio manifatturiero in espansione
Pechino, 1 feb.- Nel mese di gennaio manifatturiero cinese in crescita, contro le aspettative degli analisti di settore: secondo i dati pubblicati mercoledì da CFLP –approvati dal governo di Pechino- il mese scorso il Purchasing Managers' Index si è attestato a quota 50.5 contro il 50.3 registrato a dicembre.
Il PMI è un indice basato su diversi fattori (tra cui nuovi ordini, produzione, consegne, ecc.) che evidenzia una crescita del manifatturiero quando si attesta oltre i 50 punti e al di sotto di tale soglia segnala invece un mercato in contrazione. In Cina, la statistica ufficiale viene elaborata dalla China Federation of Logistics and Purchasing su un campione di 820 società appartenenti a 28 settori differenti, ma esiste anche un indice "ufficioso" elaborato dal colosso bancario britannico HSBC, basato su un campione di 430 società, elaborato su un campione tra l'85% e il 90% del totale e pubblicato in anticipo rispetto a quello targato CFLP.
Un sondaggio condotto da Bloomberg su un campione di economisti aveva previsto un manifatturiero in contrazione, a quota 49.6: i dati ufficiali sembrano quindi segnalare che l'economia cinese riesce a tenere il colpo nonostante i rallentamenti delle ordinazioni dall'Europa e le severe misure restrittive imposte dal governo cinese per imporre un freno al boom immobiliare, a rischio bolla speculativa.
"Le vacanze per il Capodanno Cinese, che quest'anno sono cadute tra il 22 e il 28 gennaio hanno contribuito a innalzare i consumi e la domanda interna" si legge in un comunicato pubblicato mercoledì sul sito dell'Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino.
Le ultime stime vanno a sostegno delle più recenti affermazioni del premier Wen Jiabao, che martedì ha confermato la linea del governo di mantenere misure decise finora per frenare il mercato immobiliare e adottare "lievi aggiustamenti" all'occorrenza. Finora, infatti, Pechino non ha né tagliato i requisiti di riserva delle banche come previsto dagli analisti di Barclay Capital Asia e Industrial Bank Co., né si è accodata ad altre nazioni asiatiche, come la Thailandia, in un abbassamento dei tassi d'interesse. Le stime indipendenti di HSBC, invece, segnalavano un PMI a quota 48.8, in contrazione per il terzo mese consecutivo.
Nell'ultimo trimestre 2011 l'economia cinese è cresciuta dell'8.9%, la crescita più lenta degli ultimi 10 trimestri, e gli analisti del Fondo Monetario Internazionale hanno rivisto ieri al ribasso le previsioni sulla crescita del 2012 portandole a quota +8.2% contro il 9% stimato precedentemente.
Ma gli ultimi dati sul manifatturiero confermano l'intenzione di proseguire sulle politiche degli ultimi mesi, ed evitare le zampate dell'inflazione registrate nella prima metà del 2011, senza per questo perdere di vista l'obiettivo crescita.
a.t.
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