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Quale la ricetta che propone?
È necessario far tornare alla normalità le politiche macro, con attenzione al bilancio delle banche centrali e ai tassi di interesse. Bisogna interrompere e invertire le operazioni di quantitative easing con cui le banche centrali aumentano la liquidità, pur non potendo più abbassare i tassi. Per la Bce è un'operazione difficile ma per la Fed, il cui bilancio assomiglia a quello di un ente di partecipazioni statali, è difficilissimo. Inoltre, Fed e Bce dovrebbero smettere di sussidiare di fatto l'indebitamento pubblico fornendo agli istituti di credito denaro gratis per comprare titoli di stato.
Quali riforme del sistema finanziario andrebbero realizzate per prime?
Gli Usa devono decidere come riorganizzare le loro autorità di vigilanza e farlo sul serio; gli europei, che hanno appena varato al consiglio di dicembre un piano di riorganizzazione e centralizzazione delle loro autorità, dovrebbero dare alta priorità all'approvazione dello stesso da parte del parlamento, fare le nomine necessarie e farle funzionare. Soprattutto la nuova European Banking Authority che ha il compito di fare il single rulebook per la regolamentazione e la vigilanza sulle banche di tutti i paesi. In altri termini, andrebbero seguiti gli inviti che da quasi due anni ripete il Financial Stability Board presieduto da Mario Draghi.
Qual è lo strumento per arrivare a una governace finanziaria mondiale?
Bisogna accelerare la riforma e il potenziamento dell'Fmi come regolatore delle politiche macro; favorire la conclusione e l'approfondimento ulteriore degli accordi della Wto.
Maria Luisa Colledani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
05/01/2010
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