Paghe più alte per gli insegnanti d'inglese stranieri. Vendite record di appartamenti vicino ad asili e scuole. Premi in crescita a due cifre nella prima metà del 2009, annuncia la Commissione regolatrice assicurazioni. I cosiddetti ''piccoli imperatori'', perché in gran parte figli unici e viziati, sono sempre più al centro dell'attenzione non solo familiare, ma anche mediatica ed economica. Se fino a qualche anno fa bastava essere madrelingua per insegnare inglese ai piccoli cinesi, oggi sono richieste competenze maggiori. Ed ecco che per la prima volta dopo dieci anni il governo sta rivedendo i criteri di retribuzione per l'insegnamento delle lingue straniere nelle principali città. Se nel 2000 un professore guadagnava in media 6 mila yuan al mese (circa 600 euro) potrebbe raddoppiare lo stipendio in base alle nuove linee guida. Non solo, il governo prevede anche la divisione in gradi di competenza a seconda del livello di istruzione e di esperienza del professore, e del tipo di scuola ''per stare al passo con la crescente internazionalità del nostro sistema scolastico'', spiega il quotidiano Shanghai daily. Poche pagine dopo, un lungo articolo di approfondimento titola: ''È tutto per il mio bambino''. Il quotidiano spiega che i genitori non lesinano sulle ingenti spese per mandare i figli nelle scuole migliori. L'ultima moda è quella di acquistare appartamenti nei pressi di asili e scuole elementari per mettere i piccoli imperatori nelle condizioni migliori per studiare. Anche con investimenti ad alto tasso di rischio, visto che questi appartamenti costano fino a 2 mila yuan al metro quadrato in più. Ma vale la pena, visto che non solo l'appartamento vicino alla scuola assicura un migliore stile di vita, ma è anche un investimento sul futuro: la legge prevede che le scuole reclutino gli iscritti nelle vicine aree di residenza; aumenta dunque la probabilità di essere ammessi in una buona scuola, importante biglietto da visita per accedere a una buona università, condizione fondamentale in Cina per trovare un buon lavoro. E i cinese sono previdenti, si sa. Lo sanno bene le aziende. Da ancora prima della nascita del bambino, i genitori sono sottoposti a un vero e proprio bombardamento mediatico, dalle pubblicità continue di prodotti e servizi per bambini alle vignette esplicative sui giornali economici. Pochi giorni fa la pubblicità di una compagnia di assicurazioni sul quotidiano Shanghai morning post mostrava l'immagine di una donna incinta con il marito che le dice: ''Prima che nasca preoccupiamoci di assicurarlo''. Su Internet spopola il sito Golden book, una guida all' investimento con tanto di forum dove i genitori si confrontano su come spendere meglio per i propri figli. Ma quanto costa mantenere un bambino in Cina? Secondo uno studio condotto dall'università East China Normal di Shanghai, crescere un figlio solo fino a sei anni costa 118 mila yuan (oltre 12 mila euro), pari al 20 per cento delle entrate di una famiglia media cinese. L'investimento aumenta significativamente nelle metropoli, in particolare nella ricca Shanghai, dove alle spese di routine si aggiungono quelle per le nuove tecnologie delle quali i piccoli cinesi sono sempre più golosi. Ecco così che solo durante i primi anni delle elementari i genitori spendono per telefonini e internet dei figli 260 euro l'anno.
Marzia De Giuli