### Cina: 2011 deludente per le acquisizioni in Europa - FOCUS -2-
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### Cina: 2011 deludente per le acquisizioni in Europa - FOCUS -2-

### Cina: 2011 deludente per le acquisizioni in Europa - FOCUS -2-

di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 ago - Queste
dinamiche hanno spinto le autorita' cinesi a riconsiderare la
posizione nei confronti delle cross-border M&A. Il MOFCOM
(Ministry of Commerce) e la SASAC (State-owned Assets
Supervision and Administration Commission) hanno compreso
che uno sviluppo incontrollato dell'attivita' di fusioni e
acquisizioni, di natura statale o privata, rischia di fare
piu' male che bene alle aziende acquirenti e, piu' in
generale, all'economia cinese. Tale constatazione si e'
concretizzata in procedure piu' restrittive per
l'approvazione delle operazioni M&A. Le restrizioni
introdotte recentemente si sommano a preesistenti ostacoli
amministrativi che tendono ad inibire le avventure oltremare
delle imprese cinesi. Tra queste, ogni accordo di M&A e'
soggetto ad approvazione da parte del governo cinese. I
costi connessi a questi ritardi, unitamente al rischio di
investigazione qualora la transazione fallisca di portare
denaro alle casse della Cina, possono scoraggiare anche i
piu' risoluti uomini d'azione. Ai nodi normativi si sommano
problemi di cultura di business. Quelle imprese cinesi che,
presuntuosamente, pensano di poter trattare con le
controparti europee adottando le stesse pratiche e
comportamenti comuni in ambito domestico, mettono a rischio
molto di piu' delle loro fortune. In Cina, qualsiasi cosa puo'
essere comprata. Le aziende, in Europa, non sono mai
"potenzialmente in vendita", ma diventano disponibili solo
nel preciso momento in cui l'attuale proprietario "decide"
che l'asset e' effettivamente in vendita. Questo quadro
richiede una rete estesa e diversificata di contatti locali
che gran parte dei compratori cinesi non ha e difficilmente
riesce a stabilire autonomamente. In aggiunta, troppe
societa' cinesi coinvolte in acquisizioni in terra europea
hanno dimostrato una totale mancanza di considerazione per
il processo di integrazione post-operazione. Poi c'e' il
problema del credito. Le banche cinesi hanno
progressivamente chiuso i battenti nei confronti delle PMI,
limitandosi a concedere fondi a grandi societa' quotate e
aziende statali. La carenza di credito ha reso praticamente
impossibile l'acquisizione di target esteri di dimensioni
significative da parte di players minori. Cio' si riflette
nitidamente nella drammatica diminuzione della dimensione
media delle transazioni, ridottasi ad un ottavo del suo
valore nel 2010. Infine c'e' il nodo congiuntura. Numerosi
esperti di M&A lamentano il progressivo declino nella
disponibilita' di target di buona qualita' per la crisi. Ma se
lo spettro di una "double-dip recession" dovesse
concretizzarsi pienamente, il potenziale di arbitraggio per
i compratori cinesi potrebbe aumentare in maniera repentina.
Le prossime settimane saranno cruciali nel determinare
l'attrattivita' dell'Europa come mercato di M&A nella seconda
meta' del 2011. Non c'e' comunque spazio per dubbi riguardo a
una ripresa dell'attivita' di M&A a medio termine.
Col-


(RADIOCOR) 12-08-11 12:35:23 (0140)FE,ASIA,CINA 3 NNNN

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