### Cina: 2011 deludente per le acquisizioni in Europa - FOCUS
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### Cina: 2011 deludente per le acquisizioni in Europa - FOCUS

### Cina: 2011 deludente per le acquisizioni in Europa - FOCUS

di lettura

di Alberto Forchielli* e Lorenzo Peracchione**

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 ago - Le mire
espansionistiche delle aziende cinesi desiderose di
internazionalizzarsi hanno subito una chiara battuta
d'arresto nella prima meta' del 2011, segnando un radicale
cambio di rotta rispetto ai trend osservati nel 2009 e nel
2010. A livello globale, il numero di transazioni outbound
da parte di societa' cinesi e' calato del 17% rispetto alla
prima meta' dell'anno scorso, bloccando il totale aggregato
dei fondi investiti a 46,3 miliardi di dollari. La
diminuzione registrata rappresenta il primo stallo in un
processo di crescita ininterrotta iniziato nel 2003, quando
le fusioni e acquisizioni cinesi verso l'esterno ammontavano
a malapena a 2,9 miliardi di dollari. L'arena Europea non fa
eccezione a questo sistema di dinamiche. Sedici transazioni
sono state completate da compratori cinesi nei primi sei
mesi del 2011, una notevole perdita di impeto se si
considerano i 39 affari siglati nel 2010. Il quadro
generale, tuttavia, appare piu' nitido analizzando la
quantita' di fondi investiti che non limitandosi ad un mero
conteggio delle operazioni. Escludendo i mega-deals (oltre 1
miliardo di dollari) portati a termine da Wanhua Industrial
Group (1,74 miliardi), China National Bluestar Co. (2,56
miliardi) e China Huaneng Group (1,32 miliardi) il valore
complessivo delle transazioni M&A realizzate nella prima
meta' dell'anno corrente ammonta solamente a 110,4 milioni di
dollari per le 7 acquisizioni il cui valore e' stato reso
pubblico (6 deals sono stati annunciati mantenendo l'importo
confidenziale). Un vero disastro, questo, se paragonato ai
piu' di 2 miliardi di dollari coinvolti nelle 18 sub-mega
operazioni il cui valore era stato comunicato nel 2010. Cosa
ancor piu' emblematica, la dimensione media dei deals ha
subito un crollo drammatico, passando da 123,3 a 15,8
milioni di dollari. Le societa' cinesi non hanno comunque
smesso di ricercare acquisizioni potenzialmente interessanti
a livello globale e tanto meno in Europa. Una serie di
fattori interni ed esterni alla Cina, tuttavia, sono emersi
e si sono combinati, andando ad ostacolare sempre di piu' le
acquisizioni cross-border. Tra le forze originate
all'interno della Cina stessa, l'impedimento piu' importante
e' quello di natura legislativa. I compratori cinesi, ansiosi
di espandersi, non badavano a spese, sottoponendo spesso
delle offerte eccessivamente generose che precludevano un
qualsiasi tipo di rendimento post-deal. Nel 2009 il premio
mediamente pagato per acquisire il controllo di aziende
Europee quotate si attestava al 40% in piu' del prezzo delle
azioni un mese prima dell'esecuzione dell'operazione. Non
c'e' dunque da meravigliarsi se oggi gran parte delle
acquisizioni effettuate nel 2008 e 2009 distruggono valore,
piuttosto che crearne.

* Managing Partner, Mandarin Capital Partners, Shanghai
** Analyst, Mandarin Capital Partners, Shanghai

(RADIOCOR) 12-08-11 12:35:13 (0139)FE,ASIA,CINA 3 NNNN

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