### Brand italiani alla prova del mega mercato cinese - LUSSO A SHANGHAI
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### Brand italiani alla prova del mega mercato cinese - LUSSO A SHANGHAI

### Brand italiani alla prova del mega mercato cinese - LUSSO A SHANGHAI

di lettura

di Lelio Gavazza e Beatrice Spagnoli *

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Shanghai, 13 set - Sara' il
mercato cinese a dettare le sorti del 'made in Italy', e
dello stile e buon gusto per cui va noto in tutto il mondo?
E' una domanda questa, piu' che mai da porsi. Nei primi mesi
del 2011 abbiamo assistito a significativi cambi della
guardia ai vertici di alcune aziende 'top' del made in Italy
nel comparto moda e lusso. L'esempio piu' emblematico e'
quello di 'Bulgari', noto come il piu' grande gioielliere
italiano che, dopo ben 127 anni di ininterrotta crescita nei
mercati internazionali, a marzo ha ceduto la quota del
pacchetto di maggioranza al gruppo Lvmh di Bernard Arnault.
A ruota, nei mesi scorsi, e' stata la volta di 'Brioni', nome
storico dell'abbigliamento maschile, ceduto al gruppo
francese Ppr, e di 'Mandarina Duck', passato da Mariella
Burani Group alla Koreana E-Land. La posto in gioco e'
altissima, in termini di business, e il campo da gioco piu'
appetibile e' il mercato cinese, la grande gallina dalle uova
d'oro. Il fil rouge che accomuna la cessioni di questi
marchi-emblema del 'made in Italy', e' la necessita' di poter
competere sui mercati internazionali avendo alle spalle un
grosso gruppo in grado non solo di finanziare le espansioni,
soprattutto nei mercati emergenti, ma anche la possibilita'
di avere la massa critica indispensabile per competere in
uno scenario sempre piu' globalizzato. In questo senso, i
prossimi anni saranno decisivi per il "Made in Italy". Si
vedra' se i maggiori brand italiani rimasti ancora
indipendenti come Armani, Zegna o Ferragamo riusciranno a
far prevalere lo stile e il buon gusto del nostro paese per
colmare le carenze di scala necessarie alle spietate
espansioni che devono guidare i brand nei mercati come
quello cinese, o se anche loro saranno costrette a
capitolare consolidando i propri bilanci in quelli di
qualche colosso internazionale del fashion.

* Osservatorio Asia


(RADIOCOR) 13-09-11 15:21:25 (0255)news,ASIA,CINA,FE 5 NNNN

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