Pechino, 03 dic. - Il prossimo anno le banche cinesi elargiranno 5-7 trilioni di yuan (730 miliardi di dollari – 1 trilione di dollari) di nuovi prestiti, un volume inferiore rispetto ai 9 trilioni di yuan di quest'anno. Bu Yongxiang, un funzionario della People's Bank, spiega che il governo, a fronte di una minore iniezione di crediti bancari nel circuito economico, potrà esorcizzare il rischio inflazionistico e stemperare le apprensioni per il possibile aumento dei crediti non esigibili. Nel definire un tetto massimo di livello creditizio – una strategia chiave della politica monetaria cinese – Pechino cercherà di realizzare la quadratura del cerchio, da un lato assicurando che il sistema economico continui a ricevere flussi creditizi sufficienti per mantenere la dinamicità del mercato interno, ma dall'altro evitando che rubinetti particolarmente generosi possano gettare i semi di una spirale inflazionistica e un'impennata dei NPL (non-performing loans). Bu prevede che la base M2, la misura più ampia dell'offerta di moneta, continuerà a crescere del 16-17%, in linea con gli obiettivi del Paese degli ultimi anni ma nettamente inferiore rispetto alla crescita del 29,4% registrata nel mese di ottobre 2009. La massa monetaria record di quest'anno è la conseguenza della risposta delle banche alla crisi finanziaria che, in virtù di una manovra governativa, hanno immesso nel sistema un afflusso di credito pari a 9,5 trilioni di yuan. Se gli analisti ritengono che questo livello di debito sia sostenibile, il nuovo piano di erogazione creditizia di 7-8 trilioni di yuan previsto per il prossimo anno servirà per continuare a finanziare i progetti infrastrutturali "figli del credito" avviati quest'anno.