Era il 1976 e gli Eagles cantavano il paradiso maledetto dell'Hotel California, facendo impazzire i fan ed entrando nella storia della musica. Oltre quarant'anni dopo, il gruppo musicale ha fatto causa a un albergo messicano, accusandolo di spacciarsi con i clienti per l'hotel che ha ispirato la canzone, sostenendo implicitamente di essere in società con i musicisti, per vendere gadget e merchandise.
Nella denuncia, presentata a Los Angeles e rilanciata dal Guardian, si sostiene che i proprietari dell'Hotel California in Todos Santos Hotel, Baja California Sur, "incoraggino attivamente" i visitatori a credere che l'albergo "sia associato con gli Eagles e che, tra le altre cose, sia servito da ispirazione per il testo di Hotel California, ed è falso".
Pubblicità e canzoni degli Eagles a tutto volume per convincere i clienti
Tra gli strumenti di persuasione utilizzati, secondo la band, ci sono "pubblicità rivolte ai consumatori americani, comunicazioni di persona", ma anche l'abitudine di usare Hotel California e altre canzoni degli Eagles come 'colonna sonora', trasmesse in tutta la struttura.
Dalle recensioni su internet sembra che alcuni ospiti ci abbiano creduto. Altri sostengono invece che il collegamento non è chiaramente indicato ma solo implicitamente evocato, o addirittura smentito a domanda diretta.
I proprietari sul sito negano qualsiasi legame con la band, ma parlano di 'coincidenze'
Come si legge sul sito web, il piccolo hotel venne aperto nel 1950 con quel nome da un immigrato cinese. Da allora, però, il nome è cambiato diverse volte prima che nel 2001 una coppia canadese, John and Debbie Stewart, lo acquistasse e gli desse la nuova impronta.
Sempre sul sito si sottolinea che negli anni '60 e '70 sono circolate "numerose storie, che siano verità o finzione nessuno lo sa. Comunque una voce, messa in giro negli anni '90 da qualcuno che non ha nessun legame con i proprietari, sostiene che una volta era di proprietà degli Eagles".
Il racconto continua sottolineando che, "nonostante gli attuali proprietari non abbiano nessuna affiliazione con gli Eagles, né promuovano alcuna associazione, molti visitatori restano affascinati dalle 'coincidenze' tra le parole della canzone e l'hotel e i dintorni".
Tra i particolari citati, che ritornano nella canzone, ci sono:
- la "lunga autostrada nel deserto" per arrivarci
- la Chiesa della Missione di Pilar adiacente all'albergo, dalla quale proviene "il suono delle campane" che sembrano "essere dentro l'hotel tanto è vicina"
- le tante storie di spiriti e fantasmi nella corte dell'hotel
- l'abitudine negli 'anni '60 e '70, nel periodo hippie, di coltivare marijuana nella zona circostante, rollando 'colitas'
La diatriba legale per la copertina dell'album nel 1976
Ironicamente, racconta la Bbc, la stessa immagine di copertina dell'album degli Eagles nel 1976 era stata al centro di una diatriba legale: la foto mostra il Beverly Hills Hotel, ma la band non aveva chiesto il permesso e rischiò di finire in tribunale per questo.
I proprietari dell'albergo, però, desistettero quando si accorsero che le prenotazioni erano triplicate dopo l'uscita dell'album.