Ankara - Recep Tayyp Erdogan fa spazio nelle carceri, per infilarvi quelli che ritiene coinvolti nel golpe, e comincia a regolare i conti con i militari a lui infedeli.
Circa 38.000 detenuti usciranno dalle carceri turche prima di aver scontato la pena. Il provvedimento di rilascio condizionale e' stato annunciato dal ministero della Giustizia, Beki Bozdag, e riguardera' color che non abbiano compiuto reati dopo l'1 luglio. Dal provvedimento restano esclusi i colpevoli di omicidio, terrorismo e minaccia alla sicurezza dello stato. "Non e' un'amnistia", ha precisato Bozdag su Twitter.
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Secondo stime fornite dalle autorita' turche, sono almeno 35.000 le persone arrestate dopo il golpe fallito del 15 luglio scorso. L'approssimarsi di questa cifra a quella di coloro che saranno rilasciati fa pensare a un provvedimento che svuoti le carceri per far posto ai nuovi detenuti. Vero e' anche che quasi 11.600 tra i fermati sono poi stati rilasciati e che il ministro non ha fatto esplicitamente alcun collegamento tra imminenti rilasci da un lato e detenzioni seguite al golpe dall'altro, ma nei media turchi e' stato di recente messo in evidenza come l'afflusso di migliaia di nuovi detenuti abbia quasi reso impossibile la vita normale nelle prigioni.
16)Bu düzenlemenin sonucu ilk etapta kapalı ve açık ceza infaz kurumlarından yaklaşık 38.000 kişi tahliye olacaktır.
— Bekir Bozdağ (@bybekirbozdag) 17 agosto 2016
Intanto, undici uomini del commando incaricato di uccidere il presidente turco la notte del 15 luglio sono stati portati dinanzi la corte che li giudichera' insieme al comandante Sukru Seyman. Gli undici militari, appartenenti alle unita' di elite dall'esercito turco, facevano parte di una squadra di 37 soldati, 25 dei quali sono ancora a piede libero. Quella notte, grazie anche a tre elicotteri decollati da una base situata nella provincia di Izmir, i soldati attaccarono l'hotel di Marmaris, localita' balneare della costa egea dove il presidente si trovava in vacanza fino alla fuga, avvenuta 15 minuti prima del blitz fallito.
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L'epurazione procede. Sono stai silurati piu' di 2.000 tra ufficiali di polizia e impiegati dell'Authorita' delle tecnologie per informazione e comunicazione (Btk), tutti accusati di avere legami con la confraternita di Fetullah Gulen, miliardario e imam residente negli Usa, sospettato di essere la mente del tentato golpe del 15 luglio scorso. Con questi ultimi decreti vengono oggi sospesi e licenziati 2360 ufficiali di polizia, 196 impiegati del Btk e 100 militari. Supera cosi quota 80 mila il numero di sospensioni e licenziamenti decisi in seguito ai fatti del 15 luglio, mentre sono circa 35 mila gli arresti effettuati nel mese dopo il tentato golpe. Un'altra giornalista del quotidiano turco Ozgur Gundem e' finita in manette questa mattina. La polizia ha fatto irruzione nella casa di Asli Erdogan, editrice e scrittrice, prima di prelevarla per portarla in commissariato. Una corte di Istanbul aveva ordinato ieri la chiusura del quotidiano, che secondo i magistrati avrebbe fatto propaganda a favore dei ribelli separatisti curdi del Pkk.(AGI)