Brasilia - La Camera dei Deputati del Brasile ha iniziato i lavori che porteranno nella notte italiana al voto per l'impeachment del presidente Dilma Roussef, accusata di aver falsificato i bilanci dello Stato del 2014 e del 2015.
I 513 deputati sono chiamati a votare sulla destituzione di Rousseff e hanno bisogno della maggioranza qualificata dei 2/3, almeno 342 voti. In questo caso il caso passera' all'esame del Senato (81 membri) che se a sua volta votera' per l'impeachment, ma a maggioranza semplice, Rousseff sara' sospesa per sei mesi (la guida del Paese sara' assunta dal controverso vicepresidente Michele Temer, a sua volta sotto inchiesta, come moltissimi deputati e senatori) e la stessa Camera alta si trasformera' in aula giudiziaria, guidata dal presidente della Corte Suprema.
Prima che il procedimento inizi, ma anche durante, Rousseff puo' presentare appello per irregolarita' procedurali alla Corte Suprema: tattica dilatoria ma che rappresenta un ulteriore garanzia. Alla fine del 'processo' il Senato dorva' a sua volta votare con maggioranza dei 2/3 per destituire Rouseff.
Il voto e' della Camera e' atteso alle 21 locale (le 2 di notte in Italia). Brasilia - E' iniziato in Brasile quello che si preannuncia come il weekend più importante della sua storia democratica, una manciata di ore che decideranno il futuro del presidente, Dilma Rousseff, oramai sull'orlo dell'impeachment. Il conto alla rovescia -tre giorni, cominciati venerdì, di maratona parlamentare alla 'camera bassa' tiene con il fiato sospeso oltre 200 milioni di brasiliani. L'opposizione dove raccogliere i due terzi dei voti della Camera (342 su 513) perché la destituzione della presidente sia sottoposta all'approvazione del Senato. L'ex guerrigliera sconta la spregiudicatezza con cui avrebbe 'aggiustato' i bilanci statali del 2014, favorendo così la propria rielezione a un secondo mandato, e del 2015: ampiezza del deficit e recessione sarebbero stati occultati, permettendo di largheggiare in una spesa pubblica priva di copertura e imponendo infine il ricorso alle banche statali per ottenere prestiti con cui cercare di colmare i buchi. La tensione in tutto il Paese è altissima. Sostenitori del presidente sono da giorni radunati in uno stadio della capitale, Brasilia. La polizia sorveglia l'area attorno al Congresso, circondata da una barriera metallica alta 2 metri e lunga un chilometro per tenere separate le due frange, pro e contro Rousseff. Manifestazioni di segno opposto sono previste fino a domenica, anche nella capitale economica, San Paolo, e a Rio de Janeiro. Dal canto suo l'Mtst, il Movimento dei Senzatetto, ha ammonito che lancerà una "resistenza fortissima" contro, di nuovo, un eventuale "colpo di stato fascista" che "minacciasse la democrazia". Il verdetto sarà trasmesso domenica in diretta televisiva. (AGI)