Roma - Per stabilizzare la Libia "l'Italia potrà fornire fino a circa cinquemila militari. Occorre rendere Tripoli un posto sicuro e far in modo che l'Isis non sia piu' libero di colpire". Lo dice l'ambasciatore degli Stati Uniti a Roma John R. Phillips intervistato dal 'Corriere della Sera' il giorno dopo la notizia della tragica morte di Fausto Piano e Salvatore Failla, due dei quattro tecnici della Bonatti sequestrati a luglio nel Paese nordafricano. "Questi tipi di tragedie - osserva l'ambasciatore - con criminali e terroristi che rapiscono persone per riscatti e le usano come scudi umani, sottolineano l'esigenza di indurre i libici a concordare un governo di unita' nazionale per ristabilire la sicurezza e avere uno stato di diritto". E spiega: "Stiamo lavorando accuratamente con l'Italia. La mancanza di un governo stabile ha reso la Libia un posto attraente per i terroristi. Non possiamo forzare un accordo, pero' si va verso un governo di unita' nazionale che, sulla base della risoluzione dell'Onu, potra' domandare al vostro Paese e ad altri di andare a Tripoli per creare isole di stabilita' e progredire da queste. La Libia e' la maggiore priorita' per voi ed e' molto importante anche per noi. E importa che prendiate la guida dell'azione internazionale". Sul contributo statunitense in Libia, afferma il diplomatico mandato nel 2013 da Barack Obama a guidare l'ambasciata di via Veneto, "uno dei sostegni sara' l'intelligence, non abbiamo discusso di nostre truppe". (AGI)