Gerusalemme - Israele risponde dal cielo alla sparatoria in un pub nel centro di Tel Aviv che ha provocato due morti e sette feriti e al lancio di razzi dal territorio palestinese. Caccia con la stella di David hanno bombardato basi di Hamas sia nel nord che nel sud della Striscia di Gaza, dopo che nella notte due razzi avevano raggiunto lo stato ebraico senza fare vittime, nè danni. Secondo i testimoni l'autore dell'attacco è un uomo con il volto coperto da un passamontagna che ha sparato con un'arma automatica nel locale della via Dizengoff affollatissimo. L'attentatore è stato identificato come un arabo israeliano di circa 30 anni residente nel nord del Paese che aveva da poco finito di scontare una pena per aver tentato di strappare una pistola dalle mani di un soldato.
La polizia ancora non si sbilancia sulla matrice dell'attacco. Secondo alcuni media israeliani, il pub colpito è frequentato dalla comunità omosessuale. Alcuni testimoni hanno riferito che l'uomo è fuggito a piedi, mentre altri hanno segnalato la possibile presenza di un complice. Le immagini di una delle telecamere di sicurezza avallerebbero questa tesi perché mostrano spari provenienti da un'altra direzione. Gli investigatori stanno cercando di stabilire se siano stati sparati da qualcuno che ha risposto all'attacco, o da un complice dell'aggressore. La polizia per ora si è limitata a chiedere ai residenti di evitare di uscire. "Non possiamo ancora confermare di che crimine si tratta", hanno spiegato, mentre centinaia di agenti armati supportati da elicotteri stanno setacciando prevalentemente nella parte nord della città.
Circa 20 minuti dopo la sparatoria, un uomo alla guida di una moto ha sparato diversi colpi d'arma da fuoco contro pattuglie della polizia in una strada (Geha) della cintura intorno alla città, nei pressi dell'hotel Mandarin, nel quartiere settentrionale di Barutch. La polizia ha confermato l'episodio, ma ha chiarito che non ha niente a che vedere con la sparatoria nel pub: si tratta invece di un espisodio di criminalità locale. (AGI)
(2 gennaio 2016)