Welfare: aumentano i papa' babysitter
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Welfare: aumentano i papa' babysitter

Welfare: aumentano i papa' babysitter

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(AGI) - Milano, 6 apr. - E' aumentata dal 7% del 2008 al 12%del 2013 la quota di padri che sceglie il congedo parentale peraccudire i figli neonati dopo il periodo di maternita'obbligatoria a favore della madre. Lo rivela una ricercadell'Aldai - Associazione lombarda dirigenti aziendeindustriali - realizzata in occasione della terza edizione delPremio Aldai "Merito & Talento", organizzato dal Gruppo DonneDirigenti, assegnato a 18 donne manager. Dunque, nel 2013 sonostati 33 mila i padri che hanno scelto di sospenderel'attivita' professionale per accudire i figli, contro i 19mila del 2008. In Italia la cura dei figli - mostra l'indagine Aldai(basata su dati Ue, Ocse e Inps) - penalizza ancora lepotenzialita' di lavoro e carriera delle donne. Fra le donnedai 20 ai 49 anni, la presenza di figli piccoli (0-6 anni)riduce il tasso di impiego femminile di circa il 2%. Il Decretolegislativo sulla conciliazione vita-lavoro approvato il 20febbraio 2015 dal governo, in materia di congedi di paternita'estende a tutte le categorie di lavoratori, e quindi non soloai lavoratori, la possibilita' di usufruire del congedo daparte del padre nei casi in cui la madre sia impossibilitata afruirne per motivi naturali o contingenti. "Un maggiore equilibrio nell'impegno di entrambi i genitoriverso i figli contribuisce ad una vera parita' nelleopportunita' di carriera, abbattendo il tradizionale modellocon la madre a casa e il padre al lavoro", osserva RomanoAmbrogi, presidente Aldai, "e questo vale soprattutto per ledonne che ricoprono ruoli manageriali". Un ulteriore impulsoalla diffusione dei papa' babysitter verra' dall'applicazionedella direttiva europea sui congedi parentali. La normativa Uestabilisce un periodo minimo di congedo parentale dal lavoro di4 mesi. Almeno un mese deve essere goduto da ciascun genitore,altrimenti va perso. Oggi, l'Italia figura agli ultimi posti inEuropa nella spesa per congedi parentali, misurata, per ogninato, in percentuale del prodotto interno lordo pro-capite InItalia il contributo pubblico si ferma al 19%, rispetto al 29%di Gran Bretagna, 27% di Germania, 24% della Francia e 21 dellaSpagna. (AGI).
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