(AGI) - Roma, 10 lug. - "La crisi ha fatto emergerecomportamenti inadeguati, imprudenti, talora scorretti da partedegli amministratori" degli istituti bancari. Lo ha affermatoil governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel suointervento all'assemblea dell'Abi. "Nella grande maggioranzadei casi, di crisi conclamata o di difficolta', ildeterioramento degli equilibri aziendali e' dovuto a carenzenel governo della banca e nel processo di erogazione delcredito. Su questi profili si e' concentrato un terzo degliinterventi di vigilanza effettuati nel 2013". Negli ultimi 5 anni, ha riferito Visco, la Banca d'Italiaha effettuato quasi mille segnalazioni all'autorita'giudiziaria su condotte che potevano integrare ipotesi direato. In altri 2.400 casi ha risposto a richieste diinformazioni provenienti dalla guardia di finanza o dalleProcure. Infine, ha fornito consulenze tecniche in ulteriori200 casi. "In Italia la ripresa stenta ad affermarsi". Lo hadetto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco,intervenendo all'assemblea dell'Abi. Anche nell'area euro, haaggiunto, "la crescita e' ancora molto debole".
ABI in 5 anni 670 nuove norme In Italia, negli ultimi cinqueanni, sono 'piovuti' sulle banche "piu' di 670 provvedimentinormativi, circa due e mezzo a settimana". Il dato e' statofornito dal presidente dell'Associazione bancaria italiana,Antonio Patuelli, nella relazione all'assemblea in corso alpalazzo dei Congressi dell'Eur. "I provvedimenti - ha spiegato- sono stati sia di natura burocratica e regolamentare (coneffetti sui sistemi informatici, sulle procedure e quindi 'nona costo zero') sia con impatti economici importanti comeriduzioni e limitazioni alle commissioni e ai tassid'interesse, imposizioni di clausole contrattuali, revisionealle basi imponibili Ires e Irap, alterazioni di preesistentiassetti negoziali in contratti di durata, imposte variamentedefinite di bollo, correzioni di normative sul calcolo degliinteressi, sempre piu' gravosi anticipi di pagamentid'imposte".
Abi, Ripensare norme fiscali o impatto su economia Le banchechiedono al governo un "forte ripensamento" delle "normativeavverse" e delle imposizioni fiscali perche' altrimenti lericadute sul sistema economico sarebbero pesanti. "Nonsollecitiamo i privilegi di alcuna natura - ha dichiarato ilpresidente dell'Abi, Antonio Patuelli, nella relazioneall'assemblea - ma chiediamo con forza che le banche cheoperano in Italia non siano penalizzate nella competizione delmercato unico europeo. Altrimenti le conseguenze sarebberogravissime e con effetti prolungati su tutto il mondoproduttivo e su tutta la societa' italiana. Parlando di fronte al ministro dell'Economia e algovernatore della Banca d'Italia, Patuelli ha fatto notare chein questi anni di crisi "il settore pubblico non ha speso uneuro, ma ha aumentato piu' volte i pesi sulle banche. Patuelli ha fatto riferimento all'aliquota di tassazionesulla rivalutazione delle quote Banca d'Italia eall'anticipazione Ires ed ha chiesto "con convinzione chealmeno gli utili accantonati a patrimonio vengano sgravati daquesta addizionale straordinaria con un equivalente credito diimposta". Patuelli ha quindi giudicato "troppo timida" la riduzionedell'Irap sulle imprese che deve essere sviluppata "piu'coraggiosamente". Nel mercato "piu' che mai unico" e' quindiurgente una riforma della tassazione altrimenti le asimmetrie el'eccesso di pressione fiscale in Italia "trasformerebbel'europa da vincente strategia, in fonte di contraddizionipenalizzanti per chi mantenesse le piu' alte tassazioni". (AGI)