Record disoccupati in Lombardia nel 2014, oltre 8%
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Record disoccupati in Lombardia nel 2014, oltre 8%

Record disoccupati in Lombardia nel 2014, oltre 8%

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(AGI) - Milano, 9 giu. - Nel 2014 in Lombardia ladisoccupazione ha raggiunto il suo picco piu' alto, superandol'8%. L'occupazione ancora non e' ripartita ma ha fermato lapropria discesa al 65%. Questo lo scenario che emerge dallanona edizione de 'Il lavoro a Milano', il rapporto annualerealizzato da Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil, che raccoglie idati sul mercato del lavoro milanese e lombardo. In un decenniodi 'crescita zero' la Lombardia ha perso competitivita'rispetto alle altre aree avanzate d'Europa, accumulando undivario di costo che penalizza i nostri prodotti. Tuttavia unrecupero e' possibile, grazie a una forza lavoro di qualita' eun polo universitario attrattivo e internazionalizzato. Dalla ricerca emerge che la quota di popolazione attiva,cioe' di coloro che hanno un lavoro o lo cercano, a Milano e inLombardia, e' molto piu' elevata della media italiana ma ancoralontana da quelle europee. Lo scorso anno il tasso di attivita'e' arrivato in Lombardia al 70,7%: quasi dieci punti sopra lamedia italiana (ferma al 63,5%) ma al di sotto, per esempio,della tedesca Baviera che ha raggiunto l'80%. Anche sul frontedisoccupazione Milano e la Lombardia, che registranorispettivamente l'8,4% e l'8,2% di persone in cerca di lavoro,presentano una situazione meno critica rispetto all'Italia(12,7%). Ma se si estende il confronto oltre i confininazionali, la Lombardia che vantava livelli di disoccupazionetra i piu' bassi in Europa, nel corso della crisi e' arrivata apercentuali doppie rispetto alle regioni tedesche e quasi alpari della regione francese Rhone-Alpes. Le criticita' legateal mercato del lavoro interessano anche la fascia giovanile trai 15 e i 24 anni, che in Lombardia conta circa 900mila ragazzi.Il numero di giovani che non studiano e non cercano lavoro, loscorso anno, era di 75.743 persone in Lombardia e di 28.539 aMilano. Significativi anche i dati riguardo alla pressionefiscale sul lavoro. Secondo il rapporto annuale dell'Ocse, ilcuneo fiscale in Italia raggiunge il 48,2% del costo dellavoro. Questo significa che - fatta 100 la retribuzione nettapercepita dal lavoratore - il costo per l'azienda raggiungequota 193,5. Un dato positivo proviene dall'apporto dellacomponente femminile, superiore al resto del Paese di quasi il15%. Mentre Milano ha superato l'asticella del tasso diattivita' femminile del 60%, per l'Italia questo rimane untraguardo ancora da raggiungere. In calo il numero diinfortuni. Nel settore industriale si sono ridotti del 40%negli ultimi sei anni. Tra il 2008 e il 2013 si sono ridottianche gli infortuni al di fuori dell'ambiente di lavoro (initinere, con mezzo di trasporto, per esempio), con tassi divariazione che in Lombardia hanno registrato -30% e a Milano-17%. Ma, piu' degli infortuni, sulla produttivita' ha incisoil ricorso agli ammortizzatori sociali. In 6 anni (2009-2014),in Lombardia sono state autorizzate quasi 1,6 miliardi di oredi cassa integrazione. Questo significa circa 280milalavoratori virtuali (50mila l'anno), corrispondenti, in media,a 1,5 punti percentuali di disoccupazione 'nascosta'.Commentando il rapporto il direttore generale di Assolombarda,Michele Angelo Verna, ha detto che si tratta di "un validostrumento per accelerare il passaggio verso politiche attiveche favoriscano la crescita, in un tessuto produttivo chedisponga delle adeguate condizioni per investire e innovare". .
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