Ocse: in Italia recessione finita
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Ocse: in Italia recessione finita

Ocse: in Italia recessione finita

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(AGI) - Parigi, 3 giu. - L'Italia, reduce da una "lungarecessione", ha avviato la sua "ripresa graduale". Una ripresa"ancora fragile" ma che in prospettiva potra' rafforzarsigrazie alle "politiche macroeconomiche e strutturali" che ilgoverno ha gia' avviato. Anche l'Ocse, come gia' avevano fattonelle scorse settimane il Fondo monetario internazionale e laCommissione europea da' atto al governo Renzi di avereintrapreso un percorso di riforme che, se attuate in tempirapidi, potranno far tornare a una crescita piu' decisa ilpaese. "Le istituzioni internazionali - ha commentato unsorridente ministro Pier Carlo Padoan, che all'Ocse e' di casavisto che ne era capo economista prima di essere nominato invia Venti settembre - dicono al governo di fare quello che stafacendo". E infatti, ha aggiunto, "il governo ha un programmadi riforme molto ambizioso che continuera' a portare avanti".Che la recessione sia ormai "alle spalle", ha commentato Padoana Parigi, "e' nei numeri" e ora "si tratta di capire a chevelocita' torneremo a una crescita piu' soddisfacente". Secondol'Ocse, il Pil crescera' infatti dello 0,6% nel 2015 edell'1,5% nel 2016. Ma il dato positivo, secondo Padoan, "oltreai numeri e' la composizione, incoraggiante perche' nellacrescita ci sono piu' investimenti e si cominciano a vedere irisultati anche sull'occupazione", ha aggiunto riferendosi aidati Istat diffusi questa mattina. L'Ocse e' in particolareottimista sulla riforma del mercato del lavoro: il "jobs act",si legge nel rapporto, "ha il potenziale per miglioraredrasticamente il mercato del lavoro". Bene anche la nuova leggeelettorale, "uno sviluppo positivo perche' portera'probabilmente a governi piu' stabili e a ridurre l'incertezzapolitica". Le riforme avviate e in via di attuazione riguardano"l'efficienza della pubblica amministrazione e del sistemagiudiziario, la riforma della scuola, l'accelerazione deiprincipali progetti per infrastrutture pubbliche, e il rilanciodella competitivita' attraverso la riduzione delle barriere diingresso in alcuni settori di servizi". (AGI)
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