In Italia si diventa top manager prima, ma ci sono gli Ad più vecchi

In Italia si diventa top manager prima, ma ci sono gli Ad più vecchi

Nel nostro Paese il 25% degli amministratori delegati raggiunge il proprio ruolo prima dei 45 anni ma l'età media si attesta sui 58 anni, sopra al dato mondiale

In Italia Ad prima eta media pi alta al mondo


AGI - In Italia il 25% degli amministratori delegati riesce a raggiungere il proprio ruolo prima dei 45 anni, con un dato che supera di tre punti la media internazionale. A evidenziarlo una ricerca realizzata dalla società Heidrick e Struggles che sottolinea come invece l'età media si attesti intorno ai 58 anni, sopra al dato planetario che si attesta a 56.

Sul fronte dei giovani manager, spiega lo studio, "il risultato italiano non è lontano dai paesi guida del continente ed è frutto di un cambio generazionale che investe soprattutto i ruoli più esposti alla fluidità del contesto di mercato tra quelli di guida delle aziende: sono infatti più di 50 i giovani top manager del Ftse Mib che hanno meno di 45 anni".

Fra gli esempi citati dal gruppo gli amministratori delegati di Exor e Snam, John Elkann e Marco Alverà, il Cfo di Unicredit Stefano Porro e la più giovane del listino, ossia Enrica Marra, Chief Risk Officer di Atlantia a 34 anni.

"La presenza di generazioni più giovani nei ruoli apicali più esposti al nuovo mercato, seppure non ancora in quelli di Ad, fanno presagire una possibile accelerazione imminente del ricambio generazionale e un’apertura sempre maggiore dei giovani nei vertici aziendali, considerato anche che il 65% delle posizioni di responsabilità viene reclutato proprio all’interno delle aziende".

Guardando alle quote rosa del management italiano, "i segnali sono sempre insufficienti ma in leggero miglioramento": le posizioni manageriali apicali delle società quotate presentano una rappresentanza femminile al 14% delle strutture quotate, di cui il 18% under 45. Salendo ai vertici, pur con numeri ancora contenuti, la quota di donne italiane Ad è del 5%, proprio come la media del resto del mondo, fatta eccezione per l’Irlanda che raggiunge il 15%.