Il coronavirus e i 2,7 milioni di italiani che hanno già problemi per mangiare
Un'analisi della Coldiretti sull'emergenza sanitaria e la perdita di opportunità di lavoro anche occasionale, che aggrava la situazione di tanti individui e famiglie

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Sono 2,7 milioni le persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per il cibo, rivolgendosi alle mense o ottenendo pacchi alimentari. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti secondo cui con l'emergenza Coronavirus e la perdita di opportunità di lavoro anche occasionale, si aggrava la situazione di tanti individui e famiglie.
Ad essere in difficoltà - sottolinea la Coldiretti - sono quasi 113 mila senza fissa dimora, oltre 225 mila anziani sopra i 65 anni, e 455 mila bambini di età inferiore ai 15 anni che ricevono aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).
Le maggiori difficoltà - continua la Coldiretti - si registrano nel Mezzogiorno: il 20% degli indigenti si trova in Campania, il 14% in Calabria e l'11% in Sicilia. Ma situazione diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (9%) e nella Lombardia dove più duramente ha colpito l'emergenza sanitaria.
"In questo contesto abbiamo ottenuto nel Cura Italia l'aumento di 50 milioni del fondo per l'aiuto agli indigenti per affrontare una situazione che diventa ogni giorno più preoccupante", afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. La decisione definitiva su come ripartire i fondi sarà presa lunedi 30 marzo 2020 ma nella proposta si prevede l'acquisto di prodotti da dare i più bisognosi secondo la seguente ripartizione: formaggi Dop (14,5 milioni), prosciutti crudi Dop (9 milioni), salumi Dop e Igp (4 milioni), succhi di frutta 100% italiani (2,5 milioni), conserve, zuppe di legumi e minestrone (8 milioni), carne in scatola da bovini nati, allevati e macellati in Italia (10 milioni), omogeneizzati di carne di agnelli nati, allevati e macellati in Italia (2 milioni).
La Coldiretti ha chiesto che vengano escluse dalla partecipazione ai bandi le industrie che, compromettendo il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera, hanno assunto comportamenti speculativi sottopagando i prodotti ad agricoltori ed allevatori.