Con i suoi 544 anni di attività, il Monte dei Paschi di Siena è la più antica banca del mondo. Nacque nel 1472 come monte di pietà per dare aiuto alle classi disagiate della popolazione della città di Siena. Oggi è fra i principali gruppi bancari italiani. E' quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano.
Le origini
Le Magistrature della Repubblica di Siena fondarono un monte di pietà chiamato Monte Pio nel 1472, anno in cui venne approvato il suo statuto e dal quale l'istituto di credito opera senza interruzione. Alla base c'era lo "Statuto dei Paschi", redatto dai Senesi nel 1419 per la regolamentazione di tutte le attività inerenti all'agricoltura e alla pastorizia in Maremma. Dopo l'annessione di Siena al Granducato di Toscana le attività del Monte Pio si espansero al di fuori di quella del prestito su pegno senza interessi, ed in particolare iniziò l'attività di credito fondiario ai possidenti agrari.
Nel 1580, con l'inizio dell'attività di esattoria, il Monte assunse i caratteri della "banca pubblica". Nel 1624 fu costituito un secondo monte, specializzato nel credito agrario, chiamato Monte non vacabile dei Paschi della città e stato di Siena, cui il Granduca Ferdinando II concesse a garanzia dei debiti le rendite dei pascoli demaniali della Maremma (i cosiddetti "Paschi").
Nel 1783 i due monti furono unificati e la banca assunse l'attuale denominazione nel 1872. Con l'unità d'Italia la Banca estende la propria attività in tutta la penisola italiana e avvia la prima esperienza nazionale di credito fondiario.
Nel 1929 la Banca partecipa alla fusione tra Credito Toscano e Banca di Firenze dando vita alla Banca Toscana. Con la legge bancaria del 1936, il Monte dei Paschi di Siena diventa istituto di credito di diritto pubblico. La Banca si dota di un nuovo statuto che resta in vigore fino al 1995: nelle nomine di vertice vengono compartecipate le autonomie locali, comune, provincia e regione.
Fra il 1990 e il 1995, il Monte dei Paschi di Siena è la prima banca in Italia a diversificare l'attività nella bancassicurazione, con Monte dei Paschi Vita. Acquisisce inoltre partecipazioni di controllo in banche estere, in Belgio, in Svizzera e in Francia.
Nasce la Fondazione
Il decreto del Ministero del Tesoro dell'8 agosto 1995 dà origine a due enti: la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, quest'ultimo un ente no-profit che ha per scopo statutario finalità di assistenza e beneficenza, nonché di utilità sociale nei settori dell'istruzione, della ricerca scientifica, della sanità e dell'arte, soprattutto con riferimento alla città e alla provincia di Siena.
Lo sbarco in Borsa
Il 25 giugno 1999 la Banca Monte dei Paschi di Siena è quotata sulla Borsa Valori di Milano con un'offerta pubblica che fa registrare richieste di acquisto pari a dieci volte l'offerta. Con la quotazione, comincia un'intensa fase di espansione territoriale e operativa. Vengono acquisite partecipazioni in significative banche regionali con forte radicamento territoriale, tra cui Banca Agricola Mantovana (BAM) e Banca del Salento (poi Banca 121). L'acquisizione della BAM ha permesso alla Banca di incrementare la sua presenza nell'Italia settentrionale, quella della Banca del Salento principalmente nel meridione.
L'acquisto di Antonveneta
L'8 novembre 2007, il Monte dei Paschi di Siena annuncia con una nota di aver raggiunto un accordo con Banco Santander per l'acquisto di Banca Antonveneta per 9 miliardi di euro, esclusa la controllata Interbanca che rimane di proprietà della banca spagnola. Antonveneta è la banca padovana che, dopo il caso Bancopoli, fu acquistata da ABN AMRO e sarebbe dovuta passare al Banco Santander dopo l'acquisto della banca olandese da parte del consorzio composto da RBS, Santander,Fortis.
Al 4 febbraio 2011 BMPS risultava essere la quarta banca italiana nella classifica delle 15 banche a maggiore capitalizzazione tra quelle quotate a Piazza Affari. Ma MPS chiude il 2011 con una perdita netta di 4,69 miliardi di euro.Nell'assemblea dei soci del 27 aprile 2012, su indicazione della Fondazione MPS, viene nominato presidente del CDA della Banca Alessandro Profumo, già amministratore delegato di Unicredit dal 1998 al 2010, mentre amministratore delegato diviene Fabrizio Viola, che da gennaio 2012 è anche Direttore Generale. Il nuovo management ha presentato un piano industriale per il 2012-2015 di riduzione dei costi di 565 milioni di euro, cessioni di attività, svalutazione degli avviamenti (per una cifra da definire) e la richiesta di liquidità allo Stato Italiano per 3,4 miliardi di euro (per mezzo dei cosiddetti Monti bond). Il 5 maggio 2013 il Fondo Monetario Internazionale, all'interno di un report, stimola le autorità di controllo italiane e il governo all'esecuzione del piano di ristrutturazione come previsto ed ad intervenire qualora necessario per centrare gli obiettivi prefissati nello stesso.
Gli aumenti di capitale
Il 9 giugno 2014 ha avuto inizio un aumento di capitale da 5 miliardi di euro molto diluitivo, destinato a stravolgere gli assetti azionari. Il 26 ottobre MPS è bocciata dagli stress test della BCE: la banca è costretta a varare un nuovo aumento di capitale da 3 miliardi di euro nuovamente molto diluitivo fino al 90%, avvenuto dal 25 maggio all'inizio di giugno 2015, a solo un anno di distanza da quello precedente. Il titolo Mps perde il 39,2% in borsa nelle ultime 5 sedute di scambi azionari del mese d'ottobre del 2014. Nel giugno del 2015 la banca termina il rimborso dei Monti bond. Mentre il capitale viene rimborsato in denaro una parte degli interessi (240 milioni) vengono rimborsati tramite azioni, rendendo lo Stato Italiano azionista della banca con il 4% del capitale.
L'intesa con Bruxelles
Poi arriviamo all'accordo del 1 giugno 2017, che permetterà all'Italia "di iniettare capitale in Mps a titolo precauzionale in linea con le regole Ue, limitando al contempo l'onere per i contribuenti italiani", come ha spiegato la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager. Dal canto suo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha evidenziato che con l'intesa, Mps tornerà a essere "una banca forte e ripulita da Npl e sofferenze, tutte le questioni sono state risolte".
(aggiornato il 2 giugno 2017 con l'aggiunta del capoverso sull'intesa con Bruxelles)