Roma - Le forti vendite che hanno preso di mira il comparto dei bancari affossano la borsa: a Piazza Affari l'indice Ftse Mib termina con una flessione del 2,65% a 18.686 punti e l'All Share con un calo del 2,67%, performance che fanno di Milano di gran lunga il peggior listino europeo. In un clima dominato dall'incertezza sull'andamento dell'economia e dalla debolezza delle materie prime, il mercato italiano ha risentito oggi dell'offerta al ribasso, anche di natura speculativa, sui titoli bancari. Gli operatori temono soprattutto l'effetto delle sofferenze sui bilanci degli istituti, in assenza di una soluzione complessiva che non ha ancora avuto il via libera da Bruxelles, in un momento in cui i rapporti tra governo e Commissione europea sembrano tesi. A scontare i peggiori effetti di questa situazione e' ancora una volta il Monte Paschi, che scende a nuovi minimi segnando un -14,76%. La Consob ha deciso di vietare temporaneamente le vendite allo scoperto sul titolo fino al termine della seduta borsistica di domani. L'amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, in una nota conferma "la stabilita' economica e finanziaria della banca", evidenziata "dai risultati degli srep e del miglioramento della gestione operativa come da risultati raggiunti nei primi nove mesi del 2015".
Secondo l'amministratore delegato della banca senese la flessione del titolo "e' avvenuta in assenza di eventi gestionali idonei a giustificare tale andamento. Infatti il nostro piano industriale e' confermato e stiamo portando avanti la linea con quanto confermato dagli investitori e alle autorita' di vigilanza, anche con riferimento alla gestione Npl dove ci stiamo in particolare concentrando per ottenere risultati anche migliori rispetto al piano". Tra gli altri bancari Unicredit perde il 5,37%, Intesa il 5%, Bper il 5,73%. Bpm, alla stretta decisiva per la scelta del partner, perde il 5,55%, con Banco Popolare -6,73% e Ubi -7,28%. Tra le altre blue chip, nell'energia Eni cede l'1,12%, Enel -1,80%, A2a -3,21%. Saipem accusa un -5,14%. Ancora debole Fiat Chrysler (-2,93%) e Ferrari (-3,30%). Telecom chiude invariata dopo che venerdi' e' emerso l'aumento della quota di Vivendi. Giu' Mediaset (3,43%), nel lusso bene Moncler (+3,51%). Chiusura negativa anche per le altre borse europee. L'Ftse 100 di Londra scende dello 0,42% a 5.778 punti, il Cac 40 di Parigi cede lo 0,49% a 4.189 punti, l'Ibex di Madrid perde lo 0,85% a 8.471 punti. Il forte rialzo di Adidas (+6,25% con l'elezione del nuovo ad non consente a Francoforte di chiudere in controtendenza: il Dax perde lo 0,25% a 9.522 punti. Il prezzo del petrolio, dopo aver toccato oggi i minimi da 12 anni sui mercati asiatici, riprende leggermente quota in virtu' del pieno ritorno sul mercato dell'Iran, in seguito al ritiro delle sanzioni occidentali. Il Brent di Londra cede 9 cent a 28,85 dollari al barile, il light crude Wti perde 30 cent a 29,12 dollari al barile. (AGI)
(18 gennaio 2016)
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