Roma - Per la Commissione europea l'intervento di sostegno effettuato, nel 2014, dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) in favore della Banca Tercas, in relazione all'acquisizione di questa da parte della Banca Popolare di Bari "costituisce un aiuto di Stato non compatibile con la disciplina europea". Lo rende noto il Mef aggiungendo pero' che "non c'e' alcuna conseguenza negativa" per la banca "perche' e' gia' pronto l'intervento di un fondo volontario del sistema bancario".
La Commissione europea, prosegue la nota del ministero dell'Economia, "modificando il proprio orientamento, ha parificato l'intervento del FITD a una misura di supporto pubblico. Infatti ha ritenuto, nonostante che il FITD sia costituito da risorse private, che i suoi interventi siano imputabili allo Stato italiano in ragione dell'approvazione ex post da parte della Banca d'Italia delle decisioni che li dispongono e dell'obbligatorieta' dell'adesione al Fondo. Affinche' l'intervento del Fondo, qualificato come aiuto di Stato, potesse essere considerato compatibile con la disciplina europea, sarebbe stata necessaria la previsione di misure di contenimento della distorsione alla concorrenza, tra le quali, in particolare, la condivisione degli oneri da parte dei detentori di obbligazioni subordinate (c.d. burden-sharing)". Il FITD, "anche su suggerimento e impulso del Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha istituito un meccanismo completamente volontario, con una gestione distinta da quella con cui sono assunte le decisioni a tutela dei depositanti, e finanziato con risorse diverse dalle contribuzioni obbligatorie. Il meccanismo volontario, per definizione non assoggettabile ai vincoli previsti per gli aiuti di Stato, provvedera' a replicare il precedente intervento, restituendo alla Banca Tercas l'intero ammontare delle risorse che questa dovra' retrocedere al FITD in esecuzione della decisione della Commissione. L'intervento del meccanismo garantira' la piena continuita' finanziaria e operativa di Banca Tercas, neutralizzando le conseguenze negative della decisione della Commissione europea". (AGI)
(23 dicembre 2015)