(AGI) - Roma, 11 lug. - L'Indesit diventa americana. Lafamiglia Merloni ha ceduto a Whirpool la partecipazione diFineldo del 60,4% del capitale (ossia il 66,8% dei diritti divoto) della fabbrica di elettrodomestici. Il prezzo di acquistoe' pari a 11 dollari per ogni azione di Indesit, per un prezzototale previsto pari a 758 milioni di dollari. Per il restodelle azioni, la societa' Usa lancera' poi un'opa; laprevisione e' che le operazioni si perfezioneranno entro lafine del 2014. In borsa il titolo e' schizzato a +3,5% dopol'annuncio della cessione, per poi attestarsi a +2,9%."L'accordo - ha detto Gian Oddone Merli, ad di Fineldo - hal'obiettivo di dotare Indesit di tutti gli strumenti percostruire un futuro solido e sostenibile". "Ci attendiamo chequesta operazione ci permetta di creare una societa' dielettrodomestici piu' efficiente in Europa, che possa crearemaggior valore attraverso un miglior utilizzo delle risorse euna complementarieta' di posizione geografica, prodotti, marchie sistema distributivo", ha affermato Marc Bitzer, presidentedell'area Nord America ed Europa, Medio Oriente e Africa diWhirlpool. I sindacati si sono pero' mostrati preoccupati cheil piano industriale sottoscritto a dicembre scorso siarispettato, cosi' come gli impegni su occupazione e impiantiproduttivi: per questo chiedono un incontro al ministero delloSviluppo economico e si dicono pronti a vigilare. La notiziadella cessione ha suscitato anche perplessita' perche' Indesite' un pezzo di storia del made in Italy che passa di mano adun'azienda straniera: nata a Torino nel 1953 con nome diSpirea, poi Indes e nel 1961 Indesit, passata a Merloni nel1985, ha sempre prodotto lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie,cucine, ma anche televisori e registratori di cassa. Nel 1970aveva 12 mila dipendenti, 5 impianti nel torinese e due nellaprovincia di Caserta. Nel 1985 viene venduta l'elettronica aOlivetti e, con la crisi, i dipendenti scendono a 7 mila. Dopola ristrutturazione, e' acquistata da Merloni per 50 miliardi,piu' altri 100 da investire nel rilancio. L'azienda viene fusacon la rivale Ariston e nasce Indesit company, un nuovo gruppocon sede nelle Marche, a Fabriano: un colosso da 16 miladipendenti, con 14 stabilimenti che punta a competere in Europae nel mondo. Negli anni '90 diventa numero due in Europa,delocalizza in Russia e in Cina, ma conserva il 30% dellaproduzione in Italia. Nel 2009 la crisi impatta duramentel'azienda, che perde il 17% dei ricavi. Nel 2012 utili e ricavitengono ma solo grazie al mercato russo e a quello britannico;inoltre senza l'effetto dell'euro forte il bilancio sarebbe inrosso. Nel 2013 l'amministratore delegato Marco Milani subentraalla presidenza ad Andrea Merloni e, per la prima volta, iltimone dell'azienda non e' piu' in mano alla famiglia Merloni.E' un segnale importante, che si concreta, oggi, con ilpassaggio agli americani. (AGI).