Il governo ha frenato sul deficit. Ma adesso è braccio di ferro Lega M5s per spartirsi le risorse
Lo spazio di manovra, per il Carroccio, sarebbe di 16 miliardi nel 2019 per le misure cardine, di cui 10 miliardi per quelle rivendicate dal partito. Mentre il M5s assicura che ci saranno 10 miliardi per reddito e pensioni di cittadinanza il prossimo anno.

Il governo tiene il punto sul deficit/Pil al 2,4% l'anno prossimo ma fa retromarcia sul biennio successivo per andare incontro all'Europa dopo l'allarme lanciato da Bruxelles sul rischio di una bocciatura dei conti. L'asticella scenderà al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021. Ma è braccio di ferro sulla spartizione delle risorse tra M5s e Lega.
Lo spazio di manovra, secondo fonti del Carroccio, sarebbe di 16 miliardi nel 2019 per le misure cardine, di cui 10 miliardi per quelle rivendicate dal partito. Mentre il Movimento Cinque Stelle assicura che ci saranno 10 miliardi per reddito e pensioni di cittadinanza il prossimo anno.
Confermato l'obiettivo di riduzione del debito a partire dal 2019. I numeri saranno "più virtuosi - ha assicurato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi - adesso è al 130,9% ma scenderemo sotto il 130% nel 2019 fino al 126,5% nel 2021".
Alla fine la quadra è stata trovata ma il quadro programmatico della Nota di aggiornamento al Def non è ancora noto, a partire dal Pil, e resta l'incognita della trasmissione alle Camere. "Invieremo a Bruxelles e al Parlamento la nota aggiuntiva", ha esordito Conte spiegando che "non è stato deliberato alcunché di nuovo perché la deliberazione è avvenuta al Consiglio dei ministri" giovedì scorso "ma ci siamo ritrovati oggi per mettere a punto tutti i dettagli". Sarà una manovra, ha assicurato il premier, "coraggiosa" e incentrata sugli investimenti.
"Abbiamo rispettato gli impegni. Con Tria avevamo preannunciato una manovra seria, responsabile e coraggiosa. Coraggiosa soprattutto per il 2019 perché riteniamo - ha spiegato Conte - che il nostro paese abbia bisogno di una manovra che solleciti una forte crescita. Sarà molto significativo per il piano sugli investimenti".
E a sottolineare l'importanza della leva investimenti è stato anche il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, spiegando che il rapporto deficit/Pil incorpora nel primo anno 0,2 punti percentuali di investimenti addizionali, 0,3 punti percentuali nel secondo anno e 0,4 punti nel terzo anno. "Questo descrive la qualità della manovra", ha rivendicato il ministro. "Noi puntiamo ad avere lo strumento degli investimenti pubblici come strumento principale per lavorare sulla crescita", ha aggiunto Tria.
Il governo stima inoltre un calo del tasso di disoccupazione intorno all'8-7% entro il triennio 2019-2021. "Sono strafelice per i risultati. La riforma della legge Fornero sulle pensioni sarà totale, partirà da inizio anno", ha detto il vicepremier Matteo Salvini al termine del vertice. Fonti della Lega hanno poi fatto trapelare che la manovra per il 2019 prevede interventi per circa 16 miliardi, di cui 10 per le misure rivendicate dal partito di Salvini. Nel dettaglio, si prevede una spesa pari a 7 miliardi per l'avvio della riforma della legge Fornero a partire dai primi mesi del prossimo anno, un miliardo per le assunzioni straordinarie di forze dell'ordine e 2 miliardi per la flat tax.
Ci sarà anche la flat tax al 15% per le partite Iva che, secondo le stesse fonti, "permetterà a un milione e mezzo di partite Iva di risparmiare 10 mila euro all'anno". Dal canto suo, Di Maio ha assicurato che "ci sono 10 miliardi, 9 per il reddito e le pensioni di cittadinanza e uno per i centri per l'impiego, ogni anno per tre anni". E risorse per le vittime dei crac bancari. "C'è un abbassamento dell'Ires per le imprese che investono e assumono e più stabile è il contrato più si abbasserà l'Ires", ha spiegato infine il vicepremier M5s.
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