Palermo - Nuova giornata di mobilitazione nazionale oggi per Almaviva. In piazza Santissimi Apostoli a Roma, e davanti alla prefettura di Palermo, in contemporanea, sit-in unitario per dire no ai 2988 licenziamenti che scatteranno se entro il 5 giugno non si trovera' una soluzione. Lunedi' 30 alle 15 i sindacati si ritroveranno nuovamente al ministero dello Sviluppo economico. La vertenza e' a uno snodo.
Call center, galassia senza regole da 80mila dipendenti
I lavoratori a Roma hanno chiesto al sottosegretario di Stato della presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti di ricevere una delegazione in mattinata a Palazzo Chigi per un confronto. "Non abbassiamo la guardia e oggi scendiamo tutti in piazza contro lo scempio di 3 mila licenziamenti annunciati nei tre siti di Palermo, Roma e Napoli, in un settore che ha una prospettiva straordinaria di sviluppo", dice il segretario Slc Cgil Maurizio Rosso, "la tensione e' sempre piu' alta e sempre piu' ci rendiamo conto dell'immobilismo che ammanta il Paese Abbiamo chiesto per l'ennesima volta al governo di trovare strumenti adeguati e strutturali per portare il settore fuori dalla crisi".
Se lunedi' al Mise non si dovesse raggiungere un accordo, annuncia, "torneremo a Palermo e porteremo avanti altre azioni di lotta". Anche l'utilizzo di un mix di ammortizzatori sociali previsti dal Job Act, che potrebbero complessivamente coprire fino a 36 mesi continuativi non convince perche' i fondi per 36 mesi risulterebbero spezzettati: "Ogni contenitore di ammortizzatori sociali deve avere un contenuto di risorse garantito. E la certezza di questi fondi per 36 mesi non esiste, c'e' solo la promessa di un ministro", spiega Rosalba Vella, segreteria Slc Cgil Palermo, "la certezza di questi fondi per 36 mesi non esiste, c'e' solo la promessa di un ministro". (AGI)