Eni: Descalzi, Italia e' il paese dove investiamo di piu'
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Eni: Descalzi, Italia e' il paese dove investiamo di piu'

Eni: Descalzi, Italia e' il paese dove investiamo di piu'

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(AGI) - Roma, 16 set. - "La produzione di gas e petrolio inItalia potrebbe raddoppiare nel giro di un decennio, evitandocirca 50 miliardi di euro di importazioni e garantendo 25miliardi di maggiori introiti per le casse dello Stato. Con unacrescita occupazionale per diverse decine di migliaia dipersone. Negli ultimi 10 anni, invece, la produzione italianae' scesa da 400 mila a 200 mila barili equivalenti al giorno".Lo ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato diEni, in un'intervista pubblicata sul numero di "Panorama" inedicola da giovedi' 17 settembre. All'indomani della scopertadel maxi-giacimento di gas davanti alle coste dell'Egitto, ilmanager ricorda che "in nessun altro Paese investiamo quanto inItalia: quasi 8 miliardi di euro nel piano quadriennale2015-2018. Crediamo nell'Italia e non solo per quanto riguardalo sfruttamento delle sue risorse di idrocarburi. Abbiamolanciato progetti ambiziosi con grande successo, come lariconversione di Venezia e di Gela, che ci consentiranno, entroquest'anno, di portare in attivo tutti i nostri business anchequelli che erano stati in perdita per anni e tutto questo senzaperdere neanche un posto di lavoro". Nell'intervista a "Panorama" Descalzi affronta anche iltema dell'eccessivo uso di carbone. "Sembra paradossale che ilsuo consumo in Europa cresca a discapito del gas. Con la cadutadei prezzi il meccanismo europeo delle quote non funziona piu':il carbone costa poco e viene usato in abbondanza nonostanteproduca tanta Co2. L'Europa dovrebbe trovare un altro sistemaper rendere meno competitivo il carbone. Ma se l'obiettivomondiale e' di non superare i due gradi di aumento delletemperature, l'Europa non puo' fare tutto da sola: traincentivi alle rinnovabili e trading delle quote di Co2, allafine tanti costi ricadono sulle imprese europee, minando laloro competitivita' rispetto ai concorrenti americani easiatici. Quindi si' alla lotta contro la Co2, ma da parte ditutti, non solo dell'Europa". (AGI),
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