Roma - "Non so se si raggiungera' un accordo" al vertice informale Opec in Algeria il prossimo 27 settembre.
"Sicuramente c'e' bisogno per molti paesi Opec di avere prezzi differenti e piu' alti" di quelli attuali. Lo ha affermato l'ad di Eni Claudio Descalzi a margine del convegno organizzato con Ambrosetti 'The future of energy. Towards a sustainable developmemt'. "La pressione di chi soffre questi prezzi e' stata molo forte. Paesi come Venezuela, Nigeria, Algeria, Angola hanno bisogno di avere prezzi piu' alti". Ma, ha aggiunto, "non so se si raggiungera' un accordo".
Nei primi sei mesi, lo squilibrio tra domanda e offerta, ha evidenziato il manager, "e' di circa 1-1,6 milioni di barili. Nei prossimi 6 mesi abbiamo un 'imbalance' di 300-400 mila barili. Questo vuol dire che dal punto di vista dei fondamentali la produzione sta scendendo nei paesi non Opec salvo che in Arabia Saudita e in Iraq che sono gli unici paesi che hanno dato un contributo positivo".
"Mi sembra - ha concluso - che l'Arabia Saudita abbia detto che era per la stabilizzazione. Vediamo cosa succedera' in Algeria". Eni, comunque, "si sta concentrando sull'avere dei costi di struttura bassi in modo da poter lavorare a prezzi del petrolio bassi. Preferisco concentrarmi su quello che posso controllare piuttosto che prevedere i prezzi futuri del greggio". (AGI)