(AGI) - Baghdad, 29 ago. - Il governo iracheno sta
considerando di vendere petrolio greggio attraverso l'Iran
se le negoziazioni con la regione autonoma irachena curda sulla divisione dei profitti petroliferi dovessero fallire. La compagnia petrolifera di stato Iraq's State Oil Marketing Organisation (Somo) prevede colloqui la prossima settimana con i curdi circa le esportazioni petrolifere attualmente condotte attraverso la Turchia. Lo ha annunciato Fayadh al Nema, viceministro del Petrolio dell'Iraq, secondo maggiore produttore di petrolio dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec), che dipende per il 95 per cento del suo budget pubblico dalla vendita del greggio.
Intervistato dai media internazionali, al Nema ha precisato che "se i negoziati termineranno senza un accordo" Baghdad cerchera' di "trovare un modo per vendere il petrolio" sia attraverso l'Iran o in altri paesi, data la necessita' di aumentare le entrate statali. Ad oggi la regione del Kurdistan produce circa 500 mila barili di petrolio al giorno sul suo territorio ed esporta le sue risorse attraverso la Turchia. Baghdad non sarebbe in grado di reindirizzare quei volumi all'Iran ma potrebbe ordinare spedizioni di circa 150 mila barili al giorno attraverso l'Iran che si producono nella vicina provincia di Kirkuk. Un accordo tra l'Iran e l'Iraq potrebbe funzionare attraverso il metodo "swap" che consiste nella consegna di petrolio in un determinato terminale e la sua messa sul mercato attraverso un impianto situato in un'altra area, di solito un porto. Il metodo "swap" consente il trasferimento di petrolio tra paesi produttori senza la costruzione di oleodotti dato che alla quantita' di greggio consegnata nel primo terminale viene esportata una quantita' equivalente stoccata in un altro impianto, consentendo al paese con poche infrastrutture di esportare e allo stato ospitante di mantenere inalterato il proprio flusso. Teheran sta gia' negoziando offerte simili con i paesi che affacciano sul Mar Caspio, interessati ad esportare attraverso i terminali petroliferi dei porti situati sulle coste meridionali dell'Iran. Baghdad pur avendo infrastrutture per l'esportazione di petrolio che affacciano sul Golfo, a causa della guerra contro lo Stato islamico, non ha la possibilita' di esportare greggio dai giacimenti di Kirkuk. (AGI)
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