Ambasciatore Kuwait, puntiamo a rialzo dei prezzi del petrolio
Sheik Ali Khaled Al Sabah, "Presto firma accordo Eurofighter"

Roma - (di Massimo Maugeri) "Un prezzo del barile più alto ci aiuterebbe, se si tornasse verso i 100 dollari certamente potremmo investire di più, al momento lavoriamo per stabilizzare il mercato". Lo dice Sheik Ali Khaled Al Sabah, ambasciatore del Kuwait in Italia, intervistato dall'AGI.
Secondo il diplomatico, il summit di Doha del 17 aprile tra l'Opec e i principali paesi produttori che non fanno parte del cartello, sarà un passaggio decisivo per capire la direzione che il mercato del petrolio potrà prendere nelle prossime settimane. "Il meeting del 17 aprile, con oltre 20 paesi partecipanti, sarà molto importante per stabilire la strada da seguire - ha detto Al Sabah - ci metteremo attorno ad un tavolo e discuteremo su quello che sta accadendo e su quello che dovremo fare in futuro per assicurare una maggiore stabilità dei prezzi. L'intenzione del Kuwait è quella di continuare a operare affinche' si arrivi ad una stabilita' dei prezzi che possa essere conveniente per i produttori e per i consumatori. Dobbiamo trovare una soluzione di equilibrio e i modi li discuteremo nel vertice". "Non so dire quale sia il prezzo di equilibrio più giusto - ha aggiunto l'ambasciatore del Kuwait che in mattinata ha visitato la redazione dell'Agi - questo sara' un tema di discussione del vertice. Ma certamente un prezzo piu' alto ci aiuterebbe , e' normale che se si tornasse verso la soglia dei 100 dollari potremmo investire di piu'". Quanto alla intenzione manifestata in passato dai vertici del Kuwait, che si sono detti disposti anche a tagliare la produzione di greggio per favorire un incremento dei prezzi, Al Sabah ha detto che anche questa questione sarà discussa al vertice. "Sono certo che sara' una riunione molto utile, ci siederemo a un tavolo e discuteremo". Secondo l'ambasciatore in Italia infine, la partecipazione dell'Iran al meeting di Doha "e' positiva", e non costituisce un problema per il Kuwait. Al vertice di Doha del 17 aprile siederanno i 13 paesi dell'Opec e i principali produttori che non fanno parte dell'Organizzazione: scopo del summit e' quello di elaborare una strategia comune per favorire il rialzo dei prezzi. Tra le ipotesi sul tavolo quella di congelare o ridurre i livelli di produzione.
Accordo Eurofighter - L'accordo per la fornitura al Kuwait di 28 caccia Typhoon "sara' sicuramente firmato, e questo accadra' molto presto". Lo dice l'ambasciatore del Kuwait a Roma, Sheik Ali Khaled Al Sabah, riferendosi al memorandum d'intesa siglato a settembre tra Italia e Kuwait che prevede la fornitura al Kuwait di 28 caccia realizzati dal consorzio Eurofighter, cui fa parte anche Finmeccanica. "L'accordo sara' firmato, su questo non c'e' alcun dubbio - ha detto Al Sabah intervistato dall'AGI - ma si tratta di un contratto che vale circa 8 milioni di dollari, non e' una cosa che si possa fare a cuor leggero senza aver discusso anche il piu' minimo dettaglio. Quello che posso impegnarmi a dire e' che la firma dell'accordo e' certa e l'accordo sara' sicuramente firmato, ma non sarebbe giusto anche nei confronti dei nostri rispettivi ministri della Difesa dire che si fara' la settimana prossima o tra due. Le parti sono al lavoro, la firma arrivera' presto".
Riferendosi ai settori dell'economia italiana nei quali il Kuwait potrebbe investire, il diplomatico ha ricordato che il paese opera attraverso il fondo Kia (Kuwait Investment Authority) che assieme al Fondo strategico italiano ha creato un soggetto ad hoc per questo scopo. "Sono dei professionisti che conoscono il mercato e noi ci fidiamo di loro - ha detto riferendosi al Fondo strategico - non saprei scendere nel dettaglio e dire quali sono i settori in cui si investira'.
Loro conoscono bene il mercato e, naturalmente d'accordo con noi, investiranno dove lo riterranno opportuno".
Gli attentati di Bruxelles - "Un attacco codardo e vile. Il Kuwait ha vissuto questa terribile situazione l'anno scorso con l'attacco alla Moschea, è davvero molto triste che si continuino a colpire i civili". Cosi' l'ambasciatore del Kuwait in Italia ha commentato gli attentati di Bruxelles che hanno causato fino ad ora 34 morti accertati e centinaia di feriti. "Non diciamo che e' stato un attacco religioso - aggiunge - perche' la religione non prescrive cose del genere. Come si puo' immaginare di colpire persone civili dovunque questo accada? Questo e' contro la legge di Dio. Piu' che di un attacco al cuore dell'Europa credo si tratti di un attacco al cuore del mondo. Dovunque nel mondo la gente viene colpita questo e' un attacco al mondo intero, che sia l'Europa o il Kuwait, tutti siamo coinvolti. Siamo tutti coinvolti, siamo tutti sulla stessa barca".
"La lotta al terrorismo deve essere una lotta comune - ha aggiunto - e il Kuwait ha iniziato molto tempo fa il suo impegno. Noi siamo in prima linea nella lotta al terrorismo, siamo un piccolo Paese, ma facciamo la nostra parte. Purtroppo i terroristi che colpiscono l'Europa sono cittadini europei, nati in Europa e questo e' davvero triste. Adesso e' importante evitare l'islamofobia, non si tratta di musulmani, cristiani o ebrei, si parla di esseri umani che sono vittime di questo terrore". Quanto alla richiesta avanzata da piu' parti al Kuwait di mettere in atto una ulteriore stretta legislativa per contrastare il finanziamento alle organizzazioni terroristiche, Al Sabah, ha detto che "il nostro Paese ha fatto molto e continua a fare molto nella lotta al terrorismo. Facciamo sicuramente di piu' di quanto non facciano altri paesi del Golfo. Dobbiamo fermare il business del terrorismo e fare in modo che i terroristi o chi li fiancheggia non abbiano nessun tipo di supporto. In questo noi siamo impegnati". (AGI)