Crisi: italiani meno spreconi, "doggy bag e spesa a km 0"
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Crisi: italiani meno spreconi, "doggy bag e spesa a km 0"

Crisi: italiani meno spreconi, "doggy bag e spesa a km 0"

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(AGI) - Roma, 6 ott. - Dal ritorno in cucina degli avanzi a unamaggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche larichiesta della doggy bag al ristorante e la spesa a km zeroche, tagliando le intermediazioni, consente di acquistareprodotti piu' freschi che durano di piu'. Sono queste lestrategie messe in atto da sei italiani su dieci che hannodiminuito o annullato gli sprechi alimentari, secondo unaindagine Coldiretti/Ixe' presentata ad Expo al Convegno "Sprecoalimentare: dalle parole ai fatti - Le ipotesi di legge perl'Italia e tutti i numeri dello spreco" al quale ha partecipatoil segretario de giovani della Coldiretti, Carmelo Troccoli."La situazione resta comunque preoccupante con ogni italianoche in media ha buttato nella spazzatura ben 76 chili diprodotti alimentari durante l'anno e - sottolinea la Coldiretti- occorre trovare soluzioni dentro e fuori le mura domestiche". "Lo sviluppo della filiera corta con gli acquisti direttinelle fattorie o nei mercati di Campagna Amica secondo lafilosofia del km zero aiuta a contenere gli sprechi che -precisa la Coldiretti - vengono ridotti per la maggiorefreschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche unasettimana in piu', non dovendo rimanere per tanto tempo inviaggio. Ma e' importante intervenire anche sull'educazionealimentare con una maggiore attenzione alla letturasull'etichetta della data di scadenza, ma anche con lavalorizzazione dei piatti del giorno dopo che non sono solo unaottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi,ma aiutano a non far sparire tradizioni culinarie del passatosecondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piattidiventati simbolo della cultura enogastronomica del territoriocome la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinzaveneta o al sud la frittata di pasta. La tendenza a ridurre glisprechi cresce anche fuori dalle mura domestiche con unitaliano su tre (33%) che, quando esce dal ristorante, non haproblemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta "doggybag" anche se tra questi, solo il 10% lo fa regolarmente,mentre il 23 solo qualche volta, secondo l'indagine indicativacondotta da www.coldiretti.it dalla quale si evidenzia che unafetta rilevante della popolazione (24%) quando va a mangiarefuori lascia sulla tavola gli avanzi semplicemente perche' sivergogna di chiederli. Si moltiplicano peraltro - continuaColdiretti - le iniziative per la raccolta dei cibi avanzati inristoranti, mense o pizzerie, ma anche di prodotti vicini allascadenza offerti da negozi e supermercati, fattorie e mercatidegli agricoltori da destinare ai piu' bisognosi. Unaesperienza che viene ripetuta settimanalmente dal Padiglione"No farmers no party" all'Expo che ha gia' donato tonnellate dicibo di alta qualita' al Banco Alimentare in una azione disolidarieta' alla quale hanno partecipato gli agricoltori dellaColdiretti da tutte le regioni con l'offerta di olioextravergine di oliva, formaggi e vini a denominazione diorigine, ma anche frutta, ortaggi e dolci. Con questainiziativa abbiamo voluto contribuire ad accogliere l'invito diPapa Francesco - conclude Coldiretti - che, nel giornodell'inaugurazione di Expo, ha esortato a non dimenticare inquesto importante evento "i volti dei milioni di persone cheoggi hanno fame e oggi non mangeranno in modo degno di unessere umano". (AGI).
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