Costi politica: da Camera ok a tagli stipendi dipendenti
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Costi politica: da Camera ok a tagli stipendi dipendenti

Costi politica: da Camera ok a tagli stipendi dipendenti

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(AGI) - Roma, 30 set. - L'Ufficio di Presidenza della Cameradei deputati ha dato il suo via libera alla riforma deltrattamento per personale. Sono stati 13 i membri dell'ufficiodi presidenza a votare si', cinque gli astenuti (due dei 5Stelle, Davide Caparini della Lega e Stefano Dambruoso diScelta civica) e due i membri che non hanno partecipato al voto(Simone Baldelli di Forza Italia e Edmondo Cirielli di Fratellid'Italia). "La decisione assunta oggi dall'Ufficio di Presidenza dellaCamera sulle retribuzioni dei dipendenti dell'amministrazione,per cui non ho votato a favore, non soddisfa quella richiestaforte proveniente dagli elettori che vogliono l'eliminazionedegli sperperi economici consumatisi nei Palazzi del potereromano in questi anni. Inoltre quella di oggi e' una decisioneche non aggancia il riconoscimento dell'elevata progressioneeconomica di stipendi, gia' smisuratamente alti in partenza, almerito e alla produttivita'". Lo afferma il deputato ScQuestore della Camera, Stefano Dambruoso, aggiungendo di averchiesto "maggiore valutazione sul merito e allineamento altetto di 240.000 euro salvo tenui differenze tipiche degliOrgani Costituzionali". "Non e' piu' condivisibile un sostanziale automaticoadeguamento salariale del 2,5% ogni due anni. Quel che e'uscito dalla porta, invece, e' rientrato dalla finestra. In chemodo? Considerando - propone - il tetto alle remunerazioni alnetto dei contributi previdenziali e delle indennita' difunzione, e con l'introduzione di un incentivo di produttivita'per i dipendenti che abbiano superato il tetto retributivo.L'entrata in vigore del taglio completo, poi, soltanto dal 1°gennaio 2018". "Un paio di esempi aiutano a comprendere meglio diqualsiasi altra considerazione", rileva ancora Dambruoso: "1.Un Consigliere Parlamentare, dopo il 30esimo anno di servizio,attualmente ha una remunerazione di 318.654,96 euro piu'56.247,97 di oneri previdenziali. Per tutto il 2015,all'importo della retribuzione annuale che eccede, al netto deicontributi previdenziali e delle indennita' di funzione, illimite dei 240.000 euro si applicheranno in modo progressivo iseguenti scaglioni: il 20% su 60.000 euro (fino cioe' ai300.000 euro) e il 30% sui restanti 18.645,96 euro.Calcolatrice alla mano, il taglio sui dodici mesi sara'complessivamente di 12.000 piu' 5.593.79 euro. Dunque quelConsigliere Parlamentare avra' per tutto il 2015 unaretribuzione annua lorda di 301.061,17 euro alla quale vannoaggiunti gli oneri previdenziali che dovrebbero attestarsi suuna somma superiore ai 50.000 euro. Dimenticavo di sommarvil'indennita' di funzione attualmente di 7.200 euro nettiall'anno. Per un totale di oltre 360.000 euro annui". "2. Un Documentarista Tecnico Ragioniere - scrive ancora ildeputato Questore - dopo il 30esimo anno di servizio,attualmente ha una remunerazione di 212.077,67 euro piu'37.412,91 di oneri previdenziali. Per tutto il 2015,all'importo della retribuzione annuale che eccede, al netto deicontributi previdenziali e delle indennita' di funzione, illimite individuato per tale qualifica, cioe' 166.000 euro, siapplicheranno in modo progressivo i seguenti scaglioni: il 20%su 41.500 euro (fino cioe' ai 207.000 euro) e il 30% suirestanti 5.077,67 euro. Calcolatrice alla mano, il taglio suidodici mesi sarebbe complessivamente di 8.300 piu' 1.523,30euro. Dunque quel Documentarista Tecnico Ragioniere avra' pertutto il 2015 una retribuzione annua lorda di 202.254,37 euroalla quale vanno aggiunti gli oneri previdenziali chedovrebbero attestarsi su una somma superiore ai 30.000 euro". "In Francia - conclude Dambruoso - solo uno fra gli 800dipendenti del Parlamento supera i 200.000 euro di stipendio.Da noi 600 (circa). Questo tipo di tagli, ancora molto lontanidal tetto dei 240.000 euro imposti alle retribuzioni della PA,sono davvero altro rispetto a quel contributo economico oggirichiesto per la straordinarieta' dell'emergenza economica delPaese e che ha gia' indotto il governo a prendere misuregravissime per tutti i dipendenti della P.A. Ecco la ragionedunque per la quale in Ufficio di Presidenza non ho votato afavore". Le organizzazioni sindacali della Camera, che hannopartecipato alla riunione dell'Ufficio di Presidenza, hannochiesto - spiega una nota - i motivi del mancato esame delleragioni del disaccordo nella sede contrattuale propria delComitato per gli Affari del personale, organismo che dunqueavrebbe dovuto riunirsi preliminarmente alla convocazione delleOOSS in Ufficio di Presidenza. "E' falso dire che non ci sentiamo in dovere di fare lanostra parte - si legge ancora nella nota delle organizzazionisindacali - i sindacati della Camera hanno sempre cercato unconfronto sulle misure oggi in esame con senso diresponsabilita' ed in maniera costruttiva. Abbiamo solo chiestorispetto per le piu' elementari regole che presidiano ledinamiche sindacali e la difesa dello stato di diritto, anchealla Camera, con l'ambizione di scongiurare i profili diillegittimita' che abbiamo denunciato in tutte le sedi". (AGI).
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