Roma - I mercati globali puntano al dopo Brexit e oggi bissano il rimbalzo di ieri. Anche il prezzo del petrolio e' in recupero, con il Wti che si attesta sopra quota 48 dollari al barile in attesa dei dati sulle scorte settimanali Usa. Le borse europee viaggiano tutte in territorio positivo a meta' seduta: Londra cresce del 2,07%, Francoforte sale dell'1,51%, Parigi guadagna il 2,30%. L'indice Ftse Mib di Milano segna +2,84% e a Madrid l'Ibex e' in forte rialzo a +2,55%. Proseguono gli acquisti sui titoli bancari, soprattutto in Italia anche sulla scia delle notizie relative a un intervento del governo e della Banca d'Italia sul capitale degli istituti di credito. Intanto oggi a Bruxelles si riuniscono i capi di Stato e di governo dell'Ue nel nuovo formato a 27, senza il premier britannico, David Cameron. Nella bozza della dichiarazione che i ventisette stanno concordando mentre la riunione "informale" si sta per concludere si legge che non ci sara' nessun negoziato prima della richiesta di uscita della Gran Bretagna e che la procedura deve essere fatta al piu' presto contro le incertezze. I 27 capi di Stato e di governo della "nuova "Ue senza Regno Unito vogliono che la Brexit avvenga "in modo ordinato" e che i negoziati per l'uscita di Londra puntino a un "equilibrio fra obblighi e doveri", si legge nella bozza. Spetta al Regno Unito notificare all'Ue la sua intenzione di avviare la procedura di uscita secondo l'articolo 50 del trattato, ma questo deve avvenire "al piu' presto appena e' pronto", prosegue la nota.
"Sarebbe preferibile che questo sia fatto rapidamente per evitare di entrare in un prolungato periodo di incertezza", precisano i leader. Non ci sara' "nessun negoziato di nessun tipo" fra Ue e Regno Unito prima che il governo britannico notifichi la sua intenzione di procedere all'uscita, ribadiscono i 27. I leader "sono profondamente dispiaciuti per il risultato del referendum", dichiarano, e sperano "in futuro di avere il Regno Unito come stretto partner dell'Ue". Ma, ricordano, "ogni accordo che sara' concluso con il Regno Unito come paese terzo dovra' essere basato sull'equilibrio fra diritti ed obblighi". Intanto a Londra David Cameron suggerisce con toni da tragicommedia in Parlamento a Jeremy Corbin di seguirlo sulla strada delle dimissioni: "Per amor del cielo, amico, lascia!". "Potrebbe essere nell'interesse del mio partito che lui resti, ma non nell'interesse nazionale", dice il premier britannico, che lascera' a ottobre l'incarico, rivolgendosi al capo dei laburisti, sfiduciato dal proprio partito. (AGI)